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E CONTINUAVANO A CERCARE IL GRANDE EVENTO (UNA LETTERA A "SLOWHAND" LO RUSSO)

Non lo ferma più nessuno. Dopo l'exploit a Palazzo Madama, Stefano "Slowhand" Lo Russo è tornato a esibirsi con gli Eugenio (stavolta in via Roma) come vedete nella foto di "Open"

Egregio sindaco Lo Russo
Mi creda, non rientra nelle mie priorità mettere in burletta le attività e le iniziative dell'amministrazione torinese. Ma converrà con me che talora il caso sa essere davvero beffardo. E che voi ci mettete del vostro.
Le spiego: giusto ieri, 12 maggio, i giornali riferivano la Sua promessa - davanti al "popolo dell'Eurovillage" - di dare a Torino "ciò che merita" (Le risparmio i miei bon mots, caro sindaco: spero che apprezzerà...) ovvero un festival come quello che si conclude, con meritato successo, domani al Valentino. E oggi apprendiamo che esattamente un mese fa, il 12 aprile, "Pitchfork", influente e popolare media musicale a livello internazionale ("the most trusted voice in music"), ha inserito Club to Club, per gli amici C2C, nella lista dei più attesi festival musicali ("the most anticipated music festival") del 2022. Lista che include manifestazioni tipo Coachella, Primavera Sound di Barcelona e di Los Angeles, Glastonbury, Newport Jazz, Lollapalooza. 
Non le farò il torto, caro sindaco, di spiegarle in che genere di compagnia si ritrova C2C, unico festival italiano (e naturalmente anche unico torinese: nella lista non c'è traccia di Todays, Torino Jazz e similari...) in mezzo a manifestazioni che sono miti assoluti a livello planetario.
Compilata ogni anno dalla redazione di "Pitchfork", la lista rappresenta un punto di riferimento per chiunque cerchi informazioni sulle manifestazioni musicali imperdibili in giro per il globo. A proposito di C2C  scrive "Pitchfork": “Il festival d’avanguardia C2C (ex Club to Club) torna nella città di Torino e nello storico ex stabilimento di produzione Fiat del Lingotto con il suo spettacolo di nuovi suoni. La line up spazia dalle melodie calme e minimaliste dei Low e di Nala Sinephro, alle espressioni musicali di frontiera di Arca, Autechre, Lyra Pramuk, ai nomi più consolidati della musica elettronica contemporanea Caribou, Jamie xx e Bicep fino ad arrivare alla stella nascente inglese Pa Salieu”.
Secondo Lei, caro sindaco, questo può bastare come "visibilità"?
Di recente qualcuno sosteneva che la visibilità cje l'Eurovision ci procura vale ben più dei 14 milioni che ci costa. Ho il piacere, diletto sindaco, di rivelarLe che la - pur più modesta - visibilità che ci procura "Pitchfork" (per non dire quella che ci procura nel suo insieme C2C) costa alle casse pubbliche torinesi 21 mila euro lordi: ovvero il contributo munificamente largito dal Comune per l'edizione 2021 (pagabile ovviamente a babbo morto come tutti i contributi degli enti locali...).
Lei è nuovo caro sindaco, e forse non può afferrare appieno il lato buffo della faccenda: ma io, a proposito di Club to Club, ho avuto l'onore e anche il gusto di perculare a sangue i Suoi predecessori, e Le assicuro che la situazione è davvero comica.
Scrat e Scrattina si contendono i festival
Prima Fassino, poi Appendino, si sono dati a gran daffare - tipo Scrat e Scrattina dell'Era Glaciale - attorno ai festival musicali torinesi o, per dirla con parole loro, con i Grandi Festival di Richiamo Internazionale (o Europeo, a seconda dell'estro del momento). Fassino s'è prodigato a demolire il festival che funzionava (Traffic) per inventarsene due, Torino Jazz e Todays, sui quali non mi esprimo, né si esprime "Pitchfork"; Appendino ha completato l'opera fassiniana - come Attila ha completato l'opera di Alarico - rivoltando e rimescolando i festival fassiniani, sempre con l'ossessione del Grande Evento prima ripudiato e poi bramato: un ineffabile casino trascinatosi per dieci anni senz'altro risultato evidente, perlomeno ai miei occhi, se non procurarmi attimi di sano spasso.
Mentre i due apprendisti stregoni ravanavano nei festival comunali, crescevano nella perfetta indifferenza comunale Club to Club e Movement con il suo "fratello estivo" Futur Kappa, gli unici festival musicali torinesi realmente di solida fama e richiamo internazionali. Organizzati da privati - com'è giusto in un paese normale dove i sindaci non fanno gli impresari - e in larga parte con risorse proprie e comunque con pochissimi (Club to Club) e nulli (Movement/Kappa) soldi pubblici; e quei pochi ottenuti a stento, quasi come un'elemosina sdegnosa.
Come ho avuto più volte modo di ricordare in questi giorni, i vostri due festival comunali oggi costano 700 mila euro Torino Jazz (quest'anno, ma in passato arrivò alla milionata) e 800 mila Todays (nel 2019, ultimo dato utile), mentre l'Eurovillage ne costa 900 mila. 
Caro sindaco, le assicuro che io non ho nulla contro queste iniziative, che piacciono a moltissimi torinesi e lavorano mediamente bene. In particolare, l'Eurovillage ha regalato ai torinesi una settimana piacevolissima, e gliene va reso merito. Ma so, e penso sappia anche Lei, che definire queste manifestazioni "Grandi eventi di richiamo europeo", o sbruffonate analoghe, non ne cambia la natura di onesti festival di respiro nel migliore dei casi regionale. E un po' m'incazzo ogni volta che vi sento parlare di futuri "Grandi eventi di richiamo europeo" mentre i grandi eventi li avete sotto il naso e pare non li vediate, o se li vedete ve ne sbattete i santissimi: si legga pure, caro sindaco, gli ultimi report pre-covid di Movement e Club to Club, e poi dica se mento.
Ora, se Lei vuole dare a Torino un grande festival estivo che rinnovi ogni anno la bella esperienza dell'Eurovillage, padronissimo. Ogni sindaco di Torino ha il diritto di farsi il suo festival. E sul serio Le auguro il miglior successo. Però non agisca come i suoi predecessori, alla membro di segugio. O il Comune ha vinto al superEnalotto, e allora fiesta por todos, oppure a qualcosa si dovrà pur rinunciare. Qualcosa si dovrà razionalizzare. Una strategia vera e seria si dovrà mettere in campo. Altrimenti vi ritroverete non più con due, ma con tre festival, e nessun grande evento. E continuerete a ignorare, come avete fatto finora, i veri Grandi eventi musicali che da vent'anni portano Torino nel mondo, e il mondo a Torino. A vostra insaputa. 
Allora, signor sindaco, mi dica sinceramente: non trova anche Lei che tutto ciò è molto buffo?

Commenti

  1. in tutto questo non dimenticherei MITO settembremusica che oltre al nome festival internazionale della musica qualcosa ha fatto per la città in 45 edizioni

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    Risposte
    1. Si sta parlando di festival di musica non classica, mi pare evidente. Cosa c’entra Mito?

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  2. Todays e TJF andrebbero cancellati con un semplice tratto di penna

    RispondiElimina
  3. Guardate che i Low citati nell'articolo per sottolineare il giusto valore di C2C hanno suonato a Todays...

    RispondiElimina

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