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PAGELLA LASCIA I REALI (E UN'EREDITÀ IMPEGNATIVA)

Enrica Pagella va in pensione: oggi lascia la direzione dei Musei Reali, ruolo che ricopriva dal 2015. La sua è stata una straordinaria rivoluzione durata otto anni, due mandati nell'arco dei quali ha cambiato il volto quello che allora si chiamava ancora Polo Reale: presenze quasi raddoppiate e stabilizzate sopra al mezzo milione annuo di visitatori, promozione alla prima fascia dei musei statali, nuovi strumenti di finanziamentoriapertura dei Giardini e della Cappella della Sindone, orari d'apertura più estesi, riallestimento e rilancio della Galleria Sabauda, mostre importanti, valorizzazione delle collezioni e dei loro tesori (a cominciare dai disegni di Leonardo). Tutto questo, riuscendo pure a ricoprire per un anno pro-tempore la direzione generale dei musei piemontesi.

Prima di approdare ai Musei Reali, Enrica Pagella, nata a Ivrea nel 1957 e dirigente del settore Cultura del Comune di Torino dal 1999, nel 2003 era passata sotto le bandiere della Fondazione Musei come direttrice di Palazzo Madama e Borgo Medioevale, carica ricoperta con notevoli risultati per ben 12 anni.

Ora Pagella lascia con due ultimi exploit: il restauro del prezioso trittico ducentesco di Niccolò di Tommaso, e la mostra-dossier su Giulia e Tancredi di Barolo. Ma chi potrà degnamente raccogliere una così importante eredità? Si sa: per costruire ci vogliono anni e cervelli; per distruggere bastano un attimo e un idiota. In quanto museo statale di prima fascia, i Reali adesso dipendono direttamente dal ministro della Cultura, cui spetta la nomina del direttore. In altre parole, il destino dei Musei Reali è nelle mani di Genny Sangiuliano. Che il cielo ce la mandi buona.

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