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DESTINI SEPARATI PER RIVOLI E GAM, WEEKEND SEPARATI PER ARTISSIMA E LE ALTRE: AL BALLO DELLE AFFETTUOSITA' LEON CALA LE CARTE

Appendino e Coppa: dopo le sberle, le carezze
Nulla di nuovo da raccontare, alla "presentazione degli eventi 2017" in scena stamane all'Ascom, starring Chiara Appendino, co-starring Roberto Sacco (Commercio) e Francesca Leon (Fontane). La ciccia consiste nel fascicoletto che riporta, in bella copia, gli eventi già elencati nella famosa delibera "Approvazione linee di indirizzo eventi e iniziative della Città per l'anno 2017" approvata dalla giunta il 15 novembre. In più ci sono le figure.
Ma la lieta cerimonia in realtà è l'occasione per celebrare la pace tra Appendino e l'Ascom, nella persona della presidente Luisa Coppa, dopo gli endorsement pro-Fassino e le recenti proteste per l'incertezza sui grandi eventi che dovrebbero stimolare il turismo e di conseguenza gli incassi dei commercianti.
La Coppa rivendica la collaborazione dell'Ascom con tutte le giunte torinesi passate presenti future, incita a "non abbassare l'offerta turistica e culturale", e aggiunge le affettuosità di rito. Appendino replica che "la dialettica è costruttiva" e che tutti i soggetti "devono fare sistema perché il turismo è un'attività produttiva da affrontare a 360 gradi". Sui trecentossessanta gradi mi stoppo e vi risparmio il residuo balletto del come siamo bravi tutti. Vi aggiungo soltanto la buona notizia che ci largisce Appendino: "Stiamo lavorando per una nuova forma di CioccolaTò che dia più spazio alle eccellenze locali". Una nuova forma di cioccolato è una prospettiva che mi ingolosisce. 
Ok, non mi sono tenuto. Sono proprio scemo.

Beh, tre notizie almeno ci sono

Da un'inutile conferenza stampa escono però alcune notiziole.
"All art has been contemporary": l'opera di Nannucci sulla facciata della Gam
perderà significato se la Galleria ospiterà soltanto le collezioni di arte moderna
1) E' confermato che la fusione tra il Castello di Rivoli e Gam non si farà. Si farà invece la mostra a due piazze "Colori" che da marzo dovrebbe portare un po' di nomi celebri (Kandinsky, Klee, Balla) e si spera un po' di pubblico nelle ormai semideserte sale dei due musei. Ma in futuro Gam e Rivoli avranno destini e vocazioni diverse, conferma l'assessore Leon (che la Coppa curiosamente chiama Léon). Rivoli ospiterà tutta l'arte contemporanea, Gam solo l'arte moderna (la differenza tra arte moderna e arte contemporanea, se non la sapete, cercatela su wikipedia). Léon fa capire che ci saranno trasferimenti di opere dall'una all'altra sede, a seconda delle rispettive missioni. Per Rivoli la vedo nerissima. Quanto alla Gam, per coerenza dovranno togliere dalla facciata la scritta di Nannucci "Ogni arte è stata contemporanea".
2) La giunta valuta la possibilità di prolungare l'effetto di ContemporaryArt all'intero mese di novembre, anziché concentrarlo sul solo weekend di Artissima. E' all'esame l'ipotesi di spostare ("spalmare", si dice nel gergo politichese: come la Nutella) sugli altri weekend del mese le rassegne minori (Paratissima, The Others, Nesxt, Operae, Flasback et similia). "Però - precisa Léon - vogliamo confrontarci con i diretti interessati per capire il loro punto di vista". Il loro punto di vista glielo anticipo io: sono tutte manifestazioni che prosperano al traino di Artissima, lucrando il pubblico internazionale attratto in città dalla Fiera. Fiera che, peraltro, dalle manifestazioni minori trae anch'essa un beneficio per il "clima" che l'insieme riesce a creare. Separarle le depotenzierebbe tutte. Però facciano loro, io non mi intrometto.
3) A chi le fa notare che nella programmazione del 2017 mancano iniziative che rechino la chiara impronta della nuova amministrazione pentastellata, trattandosi perlopiù di conferme dell'esistente, Léon risponde che loro stanno "ascoltando tutte le realtà, per capire quali iniziative siano possibili, quali proposte vengano dal territorio". Insomma, spiega, non  vogliono "calare dall'alto" le manifestazioni. "Il Comune non deve fare l'impresario", dice testuale. E qui vedo finalmente la discontinuità. Per questa frase l'abbraccerei. Sono le cose che dicevo io quando lei stava ancora alla Carta Musei.
Poi aggiunge: "Una volta individuate le richieste del territorio, potremo scegliere a quali soggetti affidarne la realizzazione". Ecco, questa non ci voleva. Poni che dopo tanto ascolto e tante meravigliose intenzioni, decidono di fare Natale coi fiocchi e ne affidano la realizzazione alla Cat.

That's all, folks. Per la verità ci sarebbe ancora da scrivere sul Museo del Cinema, ma adesso sono davvero stanco. Questo rischia di diventare un lavoro. Va bene così, per oggi. Tanto ci sono i giornali. Semmai mi tornasse la voglia, posso sempre raccontare qualcosa stanotte.

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