Passa ai contenuti principali

OTTO MILIONI DI CALCI NEL CULO

Il calciator (poco) cortese: Damiano Carretto
Otto milioni. Una cifra enorme, necessaria per gli interventi di restauro e sistemazione della Gam, che il Comune non ha. Motivo per cui la Città si è rivolta alla Compagnia di San Paolo... sperando di replicare quanto successo per il restauro della facciata di Palazzo Madama, finanziato da Fondazione Crt.
("La Stampa", Cronaca di Torino, sabato 22 febbraio 2020)

"Per Compagnia di San Paolo ci andrebbe un bel calcio nel sedere". Il consigliere del M5S Damiano Carretto non usa mezzi termini. E dice quello che pensa a microfoni accesi, durante una commissione a Palazzo Civico. Argomento: la rinascita della Cavallerizza Reale, e la manifestazione di interesse della fondazione bancaria che vorrebbe costruire la propria nuova sede nella Manica del Mosca, con un investimento di oltre 24 milioni. In realtà, a puntare il dito è stata anche la capogruppo Valentina Sganga, contraria all’idea di vedere gli uffici di Compagnia in via Verdi, ma disposta comunque a lavorarci insieme per la riqualificazione.



L'ho detto, e lo confermo: hanno un  coraggio da leoni. E pure la faccia come il culo. Ma di più. Perché nemmeno io, che quanto a faccia di culo non mi faccio mancare niente, non mi spingerei al punto di chiedere non dico otto euro, ma ottomilionidieuro, sedici miliardi del vecchio conio, a un tizio al quale quattro giorni prima (e sottolineo: quattro giorni, non quattro anni) ho pisciato sulle scarpe.
Disegnino postato su Instagram dal consigliere Carretto
Bon, queste sono le cose che mi mandano ai matti. Perché io ho il massimo rispetto di qualsiasi lecita opinione, però pretendo coerenza. Ritieni che le fondazioni bancarie siano brutte e cattive, e vorresti prenderle a calci nel culo? Liberissimo. Però poi non vai ad accattonare alla loro porta quando ti servono. Bella la vita così, eh cicciobbello? Mi sputi in faccia, e intanto mi ficchi la mano nel portafogli. E che altro? Una fetta di culo la gradiresti? Non fare mica complimenti, neh!
Troppo comodo fare i cavalieri dell'ideale random, i donchisciotte a mezzo servizio, sputare nel piatto dove si è gozzovigliato, fare i fighissimi con i soldi degli altri. E, nel caso specifico, direi anche con il culo degli altri. Carretto può prendere a calci ciò che meglio crede; però a casa sua, con i suoi cari e pagando di tasca propria. Perché qui non è questione di parlare o meno "a titolo personale": un consigliere comunale - tanto più se di di maggioranza - quando parla in una seduta pubblica nell'ambito dell'attività amministrativa rappresenta tutti i torinesi, nonché l'amministrazione civica. Le mattane non sono consentite. Il Comune dei soldi delle fondazioni bancarie ha bisogno per assicurare ai torinesi servizi che altrimenti non sarebbe in grado di sostenere. E dunque una maggiore prudenza nei comportamenti parrebbe auspicabile.
Ricordate la favola di Fedro a proposito del lupo magro e libero e del cane ben pasciuto ma alla catena? Beh, io personalmente sto col lupo: però non disprezzo il cane, a condizione che non se la tiri da lupo. Se si è contro, si è contro sempre. Non voglio che la politica si metta a novanta gradi davanti alle fondazioni, ci mancherebbe: ma almeno un po' di rispetto istituzionale per chi ti sfama, eccheccazzo! E invece tu li minacci di prenderli a calci nel culo, e intanto il tuo sindaco gli chiede otto milioni sull'unghia. Ma che vi dice il cervello?
Quindi, pur conscio della mia nullità, mi sono comunque permesso di suggerire sommessamente al presidente della Compagnia di San Paolo, Profumo, una plausibile risposta che potrebbe dare ai questuanti comunali in questa incresciosa circostanza. Gliel'ho suggerito tramite un articoletto per il Corriere che, casomai vi interessasse, potete leggere a questo link
Essendo Profumo un  gentiluomo, dubito fortemente che seguirà il mio consiglio. Però lasciatemi sognare. Almeno sognare.

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la