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SI RIPARTE, MA I DANNI RESTANO (UN POST IN CONTINUO AGGIORNAMENTO)

Gli aggiornamenti proseguono su "Cronache dell'emergenza: i fatti del giorno"

Per una volta, cominciamo con le buone notizie. Salvo disastri dell'ultima ora e, spero, sulla base non dell'emotività, dello spannometro o del calcolo politico, bensì di dati scientifici certificati, il presidente Cirio potrebbe decidere di riaprire i musei e ritirare lo stop ai pubblici spettacoli. Però le conseguenze di questa settimana d'emergenza pesano sul settore, e anche per il futuro le prospettive non sono buone: aprire non significa automaticamente ritrovare il pubblico, e già nei giorni precedenti lo stop il calo delle presenze era stato forte. Quindi i tempi duri continuano, per teatri e musei - l'Egizio, secondo il direttore Christian Greco, in questa settimana di chiusura forzata perde incassi per quasi mezzo milione di euro, lo Stabile denuncia un danno per gli spettacoli annullati di circa 100 mila euro, il Museo del Cinema calcola di aver perso 30 mila euro solo da lunedì a ieri, a cui si aggiungono i mancati incassi del Massimo - e ancor più per i locali e i club, quasi tutti realtà piccole o piccolissime che si autofinaziano con gli incassi di giornata. Per loro, perdere i guadagni di una settimana significa già trovarsi in difficoltà per pagare gli stipendi e le spese della settimana stessa.

La lettera dei club


Ieri lo hanno spiegato per bene a Chiarabella i responsabili di una trentina di noti circoli e club cittadini che le hanno inviato l'accorata e preoccupata lettera aperta che qui vi riporto ancora una volta:
Alla sindaca di Torino Chiara Appendino,
Gentilissima Sindaca, ci presentiamo a lei, in questi difficili giorni, per sollevare un problema reale che da tempo pone in crisi la "categoria" dei luoghi culturali torinesi in relazione all'attività performativa e della musica dal vivo. Un settore composito, animato da club, locali, centri giovanili, circoli e molto altro. Da molti anni prosegue un dialogo costruttivo con l’amministrazione ma ad oggi non si è ancora riusciti a trovare uno spazio reale di rappresentanza, tutela e confronto. Al momento la situazione di crisi del settore nella nostra città è aggravata dalla chiusura degli spazi dovuti al diffondersi del nuovo coronavirus Covid-19, rendendo necessario e indispensabile costituire una rappresentanza istituzionale alle nostre istanze. Non abbiamo più le risorse per "autosostenerci", siamo allo stremo delle forze. In questo momento di grande destabilizzazione, data dal panico e dalla preoccupazione, questa interruzione sta catapultando l'intero settore degli spettacoli, del teatro e degli eventi culturali, in un baratro dal quale rischiamo di non rialzarci, con la perdita di posti di lavoro e di iniziative culturali che spegnerebbe Torino. Siamo luoghi di cultura che generano creatività diffusa, ricadute economiche e occupazionali. La mancanza di liquidità, dovuta anche ad una sola settimana di chiusura, non concede tempo ulteriore a tutte le imprese del settore. Le ripercussioni dureranno per mesi, anche nella più rosea speranza che la situazione migliori. Non contestiamo le decisioni delle autorità nazionali competenti, ratificate successivamente dalla Regione Piemonte, ma chiediamo di valutare e considerare anche l’emergenza economica, sociale, aggregativa e culturale dovuta alla chiusura delle attività del nostro settore, preoccupazione questa sollevata anche dai nostri colleghi di altre Regioni.
Chiediamo di far presente al governo di attivare immediatamente ammortizzatori sociali e provvedimenti finanziari per azzerare tutti gli adempimenti fiscali nell'immediato onde evitare un disastro in termini di fallimenti, posti di lavoro e riduzione del PIL cittadino oltre che regionale. Tale richiesta ci auguriamo trovi attenzione e concertazione anche nelle sedi della Regione Piemonte e nei Ministeri competenti.
Chiediamo quindi di prendere in considerazione la possibilità di trovare strumenti ad hoc per il nostro comparto che, oltre ad aver annullato spettacoli, concerti e attività, sta andando incontro a penali, perdite economiche e difficoltà riorganizzative che, in un ragionamento annuale, creeranno danni economici molto rilevanti. Bisognerà non sottovalutare le necessità delle singole esperienze, provvedendo a ragionare immediatamente su un tavolo di crisi per il settore della musica, del teatro e più in generale del settore culturale profit e no profit, (Club, Circoli, centri culturali, eventi specifici) che prenda in considerazione il quadro generale e le specificità.
Ci appelliamo a Lei, sig.ra Sindaca, questa città non può permettersi, dopo anni di preoccupazioni e difficoltà, un ulteriore passo indietro rispetto alla vita culturale. La musica e le performing art in particolare, che per molto tempo sono state il centro nevralgico della cultura di questa città, stanno subendo troppi colpi e con esse le vite di tutti coloro che sono coinvolti a vario titolo nel settore.
Abbiamo la reale necessità che lei ci rappresenti tutti, come cittadini, imprenditori, associazioni e lavoratori ad oggi senza una rappresentanza specifica.
Cordialmente
Arci Torino, Babelica, Bellarte, Blah Blah, Cap10100, Cartiera, Circolo Arci La Cadrega, Circolo Arci Machito, Circolo B-Locale, Circolo Bloom, Circolo De Angeli, Circolo Neruda, CPG Strada delle Cacce, Domus Aps, El Barrio, Hiroshima Mon Amour, Indiependence, Jazz Club Torino, L’artificio, Magazzino sul Po, Off Topic, RadioOhm, San Pietro in Vincoli, Soluzioni Artistiche, sPAZIO211, Tum Torino, Ziggy Club
La lista delle adesioni è in continuo aggiornamento

Le ricadute della crisi continueranno a colpire anche altri comparti della cultura. Dopo lo stop anticipato di Seeyousound, è di ieri la notizia che l'Aiace ha deciso di rinviare il festival Sottodiciotto all'autunno, a causa soprattutto dell'assenza delle scuole. E non dimentichiamo che le uscite didattiche rappresentano una bella fetta degli incassi delle  mostre e dei musei. E figuriamoci un po' cosa sarebbe il Salone del Libro senza le scolaresche: un luogo più tranquillo e silenzioso, ma anche molto più vuoto. Sul Salone, come sugli imminenti festival cinematografici, pesa inoltre l'incognita dei forfait degli ospiti, alcuni dei quali avrebbero già rinunciato a venire a Torino; e vaglielo a spiegare, a Parigi o a Hollywood, che Cirio Ciriò ha ritirato l'ordinanza... Se quelli hanno paura, hanno paura.

Cronache dell'emergenza: i fatti del giorno

Insomma, l'emergenza non è finita, e la cultura ha bisogno più che mai di un sostegno convinto e robusto da parte di tutti, a cominciare dalle autorità. Ieri la portavoce dell'assessore Poggio mi ha fatto sapere che loro non si stanno occupando soltanto del commercio, ma pensano pure a provvidenze (soprattutto di natura fiscale) per turismo e cultura.
E poco fa anche l'assessore Leon ha annunciato a mezzo Fb di aver scritto al Governo, "insieme a molti colleghi assessori alla cultura di comuni e regioni perché intervenga con misure straordinarie per sostenere l'intero settore dei beni culturali del cinema e dello spettacolo". Domani, ci fa sapere Leon, "il Prefetto e la Sindaca incontreranno, insieme al mondo produttivo, rappresentanti del settore culturale per discutere insieme misure e azioni per affrontare la crisi di questi giorni e le conseguenze di medio periodo".
Molto bene. Per completezza d'informazione è giusto precisare che la lettera del Governo è un'iniziativa degli assessori delle Regioni coinvolte, alla quale Maiunagioia ha voluto aggregarsi. Lode alla buona volontà, più siamo meglio stiamo.
Il problema, comunque, è regionale, non riguarda soltanto Torino, e il singolo Comune può fare poco. Difatti la Regione nei prossimi giorni incontrerà una delegazione degli operatori culturali colpiti per ascoltarne i problemi, conoscere i numeri della crisi, e raccogliere le richieste più urgenti da presentare al Governo.
Ciò mi conforta assai. Spero che i pensieri, le lettere e gli incontri diventino presto fatti concreti, perché se non si interviene in tempo rischiamo un'estinzione di massa delle piccole imprese culturali.
Ma la cultura non si arrende, e escogita nuove strategie di resilienza. 
Seeyousound, dopo la sospensione coatta, chiede aiuto ai sostenitori con un messaggio sul proprio sito internet: chi volesse dare una mano per far fronte alle perdite finanziarie subite, a questo link trova le istruzioni.
Un modello interessante lo propone il Comune di Settimo Torinese, che ha deciso di investire su più telecamere e regia mobile in modo da trasmettere in streaming, ma con un format televisivo, gli eventi della Bibliomediateca Archimede. Così le scolaresche - se proseguirà la sospensione delle uscite didattiche - potranno seguire gli incontri organizzati per loro direttamente in classe e partecipare con domande e risposte con gli ospiti attraverso i commenti su Fb. Per gli eventi pomeridiani e serali a partire dalla prossima settimana, se la Bibliomediateca sarà aperta e non ci sarà un’ordinanza che ne prolunghi la chiusura, chi ancora avesse bisogno di un po’ più di tempo per superare la paura del coronavirus potrà comunque seguire gli eventi direttamente a casa ma con un montaggio in diretta che dovrebbe rendere gradevole la fruizione (rispetto alla classica telecamera fissa) e anche qui con la possibilità di interazione facendo domande su Fb.
Analoga idea arriva da un gruppo di deejay torinesi che si sono inventati Stayacasa: dalle 22 alle 3,30 di domani, venerdì 28, dallo Studio Variables dei Docks Dora si trasmetterà in streaming audio video un dj set a cura di una super-crew composta da Tramp (This is Indie, Magazzino sul Po), Variables Soundsystem, Gambo (Tum), Emi & Cipi (Tum e Savana Potente), Ossessione Uno (Astoria Basement) e Seven Sins (Genau). Un maxi ser elettronico per chi vuole ballare a casa. La trasmissione andrà in onda sulle pagine Facebook: Tum www.facebook.com/TUMtorino/ e Vari Studio www.facebook.com/varistudios/.
Il primo a utilizzare lo streaming per fronteggiare l'attuale emergenza, ricordiamolo, è stato il Castello di Rivoli, che ha trasmesso on line la conferenza di lunedì scorso già prevista per l'inaugurazione (cancellata) della mostra "Di fronte al collezionista".
Or ora arriva un appello di Alberto Vanelli, presidente della Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani, che scrive: "Riapriamo Torino e il Piemonte, riapriamo i luoghi della cultura e non solo.” Dichiara Alberto Vanelli, Presidente della Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus. “Faccio appello al Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo Dario Franceschini, al Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, alla Sindaca della Città di Torino Chiara Appendino perché i teatri, i musei e gli altri luoghi della cultura siano riaperti la prossima settimana.
Desidero inoltre invitare il nostro pubblico, e in particolare il mondo della scuola, affinché si ritorni rapidamente alla normalità. La paura deve essere sconfitta, la partecipazione alle esperienze culturali darà nuovamente Vita alle nostre Città.
Infine esorto anche gli altri responsabili dei luoghi di cultura ad aderire al mio appello”.


P.S. Mi permetto un suggerimento per quanti in questi giorni preferiscono restare a casa. Approfittatene per dedicarvi a qualche sana lettura a tema. Vanno molto Boccaccio, Manzoni e Camus. Ottimo. Ottimi anche Poe di "La maschera della morte rossa" e il Saramago di "Cecità". Vi consiglio però di leggere o rileggere la peste di Atene raccontata da Tucidide, ma soprattutto l'ingiustamente negletto "Diario dell'anno della peste" di Daniel Defoe (sì, quello del "Robinson Crusoe") che resta  uno straordinario romanzo, nonché un modello di documentato giornalismo.

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