Passa ai contenuti principali

CANONI E COVID: ARRANGIATEVI E PAGATE

Aggiornamento: Ma il Comune non dorme, dice Giusta

Niente da fare: entro il 31 dicembre le associazioni culturali che utilizzano in locazione o concessione spazi di proprietà comunale dovranno pagare fino all'ultimo euro del canone. Lo ha confermato ancora una volta, ieri in Consiglio comunale, l'assessore Maiunagioia rispondendo a un'interpellanza di Magliano, Lubatti e Montalbano dal titolo "Associazioni culturali e covid: come intende intervenire l'amministrazione?". La risposta è sempre quella, la stessa di aprile scorso: si arrangino, i pagamenti sono dilazionati però solo fino al 31 dicembre, entro quella data si deve sganciare tutto.
L'obiezione - sensata - è che chi non ha incassato un centesimo fra febbraio e giugno causa lockdown non solo i soldi non li ha adesso ma difficilmente li recuperarà entro dicembre. Ma come al solito Maiunagioia replica che mancano indicazioni governative per rinviare ulteriormente, o ridurre, i pagamenti. Altrettanto vale per la Tari: tocca pagare, anche per i mesi in cui eri chiuso e di conseguenza non producevi monnezza.
E nemmeno si può considerare la proroga della concessione, visto che per quasi cinque mesi i locali non sono stati effettivamente utilizzati: anche lì, "mancano indicazioni governative a riguardo".
Mi domando se servano indicazioni governative anche per decidere se e come respirare.
Notate che, per il Comune, non è questione di grandi cifre: nel 2019 i canoni d'affitto alle associazioni hanno reso circa 202 mila euro, e la relativa Tari 63 mila.
Io ho però l'impressione che, sotto sotto, a Palazzo Civico ritengano di aver già compiuto un significativo sforzo a sostegno delle associazione culturali con i vari bandi per gli spettacoli estivi: in effetti qualche centinaio di mila euro l'hanno distribuito, più o meno a pioggia. Soldi che arrivano non dalle casse comunali, ma dai soliti due sponsor: comunque soldi, e ce ne fossero. 
Tuttavia - vorrei precisarlo a scanso d'equivoci, seppur la cosa sia evidente - quei soldi non sono una "provvidenza": sono il compenso per un servizio che le associazioni rendono al Comune. Non importa se si tratti di un servizio effettivamente utile, o meno: è comunque un servizio, un lavoro che viene richiesto da un committente, nello specifico dall'amministrazione. E il compenso per un lavoro (foss'anche un lavoro inutile) non può in nessuna maniera essere equiparato a una provvidenza, un sostegno, un contributo spontaneo, insomma una dazione senza corrispettivo - o, se volete vederla con cinismo - una donazione benefica (non dico "elemonsina" sennò poi qualcuno s'offende).
Morale della favola, rassegnatevi. Alla domanda "associazioni culturali e covid: come intende intervenire l'amministrazione?" la risposta non cambia: ca s'a rangio.

Commenti

Post popolari in questo blog

CIAO SERGIO

Sergio Ricciardone non c'è più. Se n'è andato così, ad appena 53 anni, dopo breve malattia. Venticinque anni fa, insieme con i colleghi deejay Giorgio Valletta e Roberto Spallacci, aveva fondato l'associazione X-Plosiva e inventato Club to Club. Il resto è storia. La storia di una piccola serata itinerante nei club torinesi che man mano cresce, evolve, cambia pelle, fino a diventare C2C, uno dei più importanti festival musicali d'Europa e del mondo . Sergio, che di C2C era il direttore artistico, era un mio amico. Ma era molto di più per questa città: un genio, un visionario, un innovatore, un pioniere. E un innamorato di Torino, che spesso non l'ha compreso abbastanza e ancor meno lo ha ricambiato. Un'altra bella persona che perdiamo in questo 2025 cominciato malissimo: Ricciardone dopo Gaetano Renda e Luca Beatrice. Uomini che a Torino hanno dato tanto, e tanto ancora potevano dare.   Scusatemi, ma adesso proprio non me la sento di scrivere altro.

ADDIO, LUCA

Luca Beatrice ci ha lasciati all'improvviso, tradito dal cuore all'età di 63 anni. Era stato ricoverato lunedì mattina alle Molinette in terapia intensiva. Non sto a dirvi quale sia il mio dolore. Con Luca ho condiviso un lungo tratto di strada, da quando ci presentarono - ricordo, erano gli anni Novanta, una sera alla Lutèce di piazza Carlina - e gli proposi di entrare nella squadra di TorinoSette. Non me la sento di aggiungere altro: Luca lo saluto con l'articolo che uscirà domani sul Corriere . È difficile scriverlo, dire addio a un amico è sempre triste, figuratevi cos'è farlo davanti a un pubblico di lettori. Ma glielo devo, e spero che ne venga fuori un pezzo di quelli che a lui piacevano, e mi telefonava per dirmelo. Ma domani la telefonata non arriverà comunque, e pensarlo mi strazia. Ciao, Luca. Funerale sabato 25 alle 11,30 in Duomo.

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz...