L'assessore Marco Giusta |
Ad ogni modo. Giusta mi chiama a proposito della questione degli affitti che le associazioni - dopo mesi di lockdown - hanno grosse difficoltà a pagare al Comune; e mi dice che il rinvio del pagamento a dicembre è al momento l'unica possibilità che ha l'amministrazione, in mancanza di una norma nazionale che consenta ai Comuni di rinegoziare i contratti in essere.
"Questo lo ha detto anche la Leon ieri in Consiglio comunale - gli rispondo io. - Dimmi qualcosa che non so".
Giusta mi dice che in realtà il Comune di Torino, come altre amministrazioni che hanno lo stesso problema, ha fatto pressione sui parlamentari pd e cinquestelle, anche tramite l'Anci, perché uno specifico provvedimento in merito venisse inserito nell'ultimo DPCM. L'emendamento non è passato per una questione tecnica ma, aggiunge Giusta, è altamente probabile che entri nel prossimo decreto.
Io gli faccio notare che quello che mi racconta è senz'altro un gesto di buona volontà, ma intanto il problema resta. Al che Giusta mi ribadisce la sua fiducia in una soluzione positiva entro la fine dell'anno, e per dimostrarmelo mi rivela che, nell'ultimo assestamento di bilancio, il Comune ha escluso 2,5 milioni dalla voce "canoni e affitti". In pratica, non fanno conto su quei soldi, nella prospettiva che il provvedimento passi e si venga a mancare quell'entrata.
Questa mi pare una notizia interessante, che lascia ben sperare.
Mi permetto tuttavia di suggerire all'assessore che, governo o non governo, ci sarebbe un'altra soluzione: il Comune incassa i canoni dalle associazioni, ma glieli restituisce contestualmente sotto forma di contributo straordinario.
Giusta se non altro ascolta: la faccenda potrebbe essere un po' complicata, obietta; ma ho l'impressione che l'idea non lo disturbi troppo.
Io ringrazio, saluto e me ne torno in cucina. Oggi gaspacho per tutta la truppa.
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