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TORINO, SCEGLI: O TAMARA O IL PAPA!

Un'opera di Tamara
Il vescovo di Torino mons. Cesare Nosiglia
Se mi passate il tecnicismo, stavolta hanno pestato un bel merdone, con 'sta storia di Tamara de Lempicka. 
C'è chi adesso tenta di arrangiarla facendo trapelare che in realtà la Curia avrebbe semplicemente chiesto, per i servizi ai pellegrini, la disponibilità di quei locali di Palazzo Chiablese destinati a ospitare la mostra. Ma guarda un po' che combinazione. Come non se ne potessero trovare altri, in zona.

I tormenti del vescovo Nosiglia

In base a quanto Gabo è riuscito a ricostruire, le cose sarebbero invece andate così. A suo tempo, il vescovo Nosiglia apprende che a Palazzo Chiablese, dirimpetto alla Cappella della Sindone, ci sarà la mostra di Tamara de Lempicka, proprio durante l'ostensione. Si preoccupa, il buon vescovo. Non so se sia un fine intenditore d'arte. Però stabilisce motu proprio (o abboccando anch'egli all'esca di Gabo) che l'arte di Tamara de Lempicka è peccaminosa. Di conseguenza - così mi hanno raccontato, e così riferisco pur con ampie riserve, talmente grottesca mi sembra l'intera storia - il vescovo alza il telefono e chiama il sindaco Fassino e il direttore dei Beni culturali Turetta. Li chiama e spiega tomo tomo che quella mostra così vicina alla Sindone proprio non s'ha da fare: i pellegrini se n'avrebbero a male, lo riterrebbero un sacrilegio.
Posso dire che 'sti pellegrini non li conosco di persona, ma mi paiono dei bei rompi?
Ad ogni modo. I malcapitati Fassino&Turetta, striniti dall'indignazione dell'uomo di Dio, sulle prime tentano una difesa d'ufficio di Tamara de Lempicka. Spiegano che non è una pornografa, e non ha dipinto più nudi di qualsiasi altro artista. Fanno notare a monsignore che le chiese sono piene di quadri e affreschi con uomini e donne nudi, eppure il Padreterno non si è mai lamentato. Promettono di vigilare affinché i manifesti della mostra siano morigerati.

E se il Papa decide di non venire?

Ma le rassicurazioni non rassicurano Nosiglia. Mettetevi un po' nei suoi panni: e se poi lo sa il Papa, che c'è quella mostra impudica vicino alla Sindone? Capace che Francesco decide di non venire a Torino.
Davanti alla nera prospettiva di perdersi il Papa (e di inimicarsi i cattolici caso mai ci fosse da votare il nuovo Presidente della Repubblica), Fassino - l'indomito gladiatore del pensiero laico - si mette in cerca di un'altra sede per la mostra. Due le ipotesi. La prima è la Gam, che in quel periodo dovrebbe ospitare Monet. Scrivo "dovrebbe" perché in realtà la preparazione della mostra di Monet è molto indietro: non è detto che sia pronta per la data prevista, marzo. Forse la rinvieranno. Se la rinvieranno, nel frattempo la Gam potrebbe accogliere la peccatrice Tamara, lontana dagli occhi di papi e pellegrini. Altrimenti è disponibile la Promotrice delle Belle Arti. Location davvero allettante: non so proprio perché quelli del 24 Ore Cultura (che organizzano e pagano la mostra di Tamara) non ne sembrano troppo entusiasti.

Audizione in vista

Il problema è che adesso l'imbarazzante vicenda è di dominio pubblico, e non si sa come uscirne. Il presidente della Commissione cultura, Luca Cassiani (pd), è indignato, anche perché in Comune nessuno era informato della situazione. Neppure l'assessore Braccialarghe, stando a quanto dichiarato dallo stesso. Non è escluso che nei prossimi giorni ci sia un'audizione in Commissione cultura per chiarire i fatti.

Commenti

  1. Ci tengo a precisare che in via della Consolata di fronte all'edizioni paolinie c'è un pornoshop e nessuno ha detto nulla....
    FunnyValentina

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