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VENERI GEMELLE ALLA SABAUDA, TESORI IMPERIALI E GRANE SINDACALI A VENARIA


La Venere di Torino
La Venere di Berlino
Però che palle. Sta mappazza del Salone mi esaurisce la voglia e l'estro creativo, così non scrivo d'altro, anche se ci sarebbe altro di cui scrivere. Magari anche più piacevole e intelligente.
Ma lo sapete, sono perversamente attrato dal trash. Così rimando il resto, che a scrivere troppo mi annoio, e mi fa fatica.
Però ho una coscienza persino io, e ci tengo almeno passare almeno due cose d'arte, che mi piacciono.
Intanto, la mostra delle due Veneri di Botticelli, che si apre alla Galleria Sabauda martedì prossimo. 

E' una storia bellissima, ad aver voglia di raccontarla, e dentro c'è tutta la faccenda dell'arte che oggi consideriamo "classica" -sapete, il genio, il capolavoro, l'ispirazione e blablabla - ma all'epoca sua era contemporanea, e manco paludata, era in buona misura arte d'uso e consumo, diciamo pure d'arredo, un po' come oggi il design; o il lavoro dell'artigiano, con le botteghe e il resto. 
Icona: la "Nascita di Venere" degli Uffizi, un modello evergreen
Le due Veneri esposte alla Sabauda furono dipinte da Botticelli sull'onda del successo della "Nascita di Venere", quadro che era piaciuto un botto sicché già ai tempi suoi era diventato un'icona di gran moda; sicché i fiorentini andavano da Botticelli e gli chiedevano altri quadri "tipo Nascita di Venere", e lui pronti, glieli dipingeva. 
Era un professionista, il Sandro, e i fiorentini - bricconcelli - lo apprezzavano soprattutto per le donne nude, e infatti Vasari scrive di lui che "per la città, in diverse case fece tondi di sua mano, e femmine ignude assai". Ne hanno dipinte almeno tre, di Veneri, Botticelli e i suoi aiutanti di bottega; e adesso una è proprietà della Galleria Sabauda (arriva dalla collezione del vecchio Gualino) e torna a casa dopo un tour di prestiti; e l'altra di solito sta alla Gamäldegalerie di Berlino. La terza appartiene a un collezionista svizzero, quindi scordatevela. Ad ogni modo, le due Veneri "pubbliche" negli ultimi mesi hanno girato un bel po' per vari musei. La nostra è già stata a Berlino, adesso quella di Berlino ricambia la visita: si esibiscono insieme alla Sabauda fino al 18 settembre.

Da Peterhof a Venaria

Per associazione d'idee, parlare della "Nascita di Venere" mi porta a Venaria: infatti la Reggia tentò, a suo tempo e invano, di ospitare in prestito il capolavoro degli Uffizi, ma Francis disse no. Adesso, invece, a Venaria apre una mostra che penso meriti. E' "Meraviglie degli Zar", con i tesori del palazzo imperiale di Peterhof. Oggi c'era la conferenza stampa e non ci sono andato, non avevo il tempo e manco la macchina, stamattina: ma a stima la mostra mi sembra una figata. Da domani è visitabile.

Lotta dura alla Reggia

Peccato che per domenica alla Reggia si profili l'ennesimo sciopero contro il famigerato appalto dei servizi, che - sostengono i sindacati - potrebbe causare un impoverimento dei servizi (nonché dei lavoratori). Della faccenda vi ho già detto, e mi sembra proprio che adesso si mette davvero male, perché si sta creando una frattura fra i direttore Turetta e il Consorzio della Venaria da una parte, e la Regione dall'altra. Consiglio e giunta avevano chiesto espressamente al CdA del Consorzio di applicare il Protocollo sugli appalti anche ai lavoratori della Reggia; invece Turetta e il Consorzio, in attesa dell'aggiudicazione definitiva e formale a Coopculture, avrebbero - scrive il consigliere di Sel Marco Grimaldi - "deciso di applicare l’appalto oggetto delle contestazioni dei lavoratori e duramente criticato da vari esponenti politici". E insomma, i lavoratori sono in agitazione da mesi, e progettano un altro sciopero appunto per domenica, sciopero che impedirà la visita della mostra di Steve McCurry. La questione verrà esaminata giovedì prossimo dalla Commissione cultura della Regione.

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