"Oh Pasquà, dimmi una cosa: ma qui dentro c'è il paltò di Napoleone?"
(Totò in "Miseria e nobilità")
(Totò in "Miseria e nobilità")
Con sincera soddisfazione ricevo e volentieri pubblico:
La Giunta ha approvato oggi pomeriggio (ieri, venerdì 23, NdG), su proposta dell’assessore Sergio Rolando, una variazione di bilancio che permette di stanziare circa 5 milioni di euro per reintegrare le agevolazioni Isee per le famiglie meno abbienti sulla Tari, distribuire nuovi fondi al sistema culturale torinese e sostenere le Circoscrizioni.
La manovra è stata resa possibile grazie all’individuazione di economie in ciascun assessorato e dalla previsione di maggiori entrate sia in materia di occupazione del suolo pubblico, sia sul fronte dell’addizionale Irpef, oltre all’introito di alcuni indennizzi riscossi dalla Città. In cifre, si tratta di circa 3,24 milioni di economie e di 1,7 milioni di maggiori entrate.
Grazie a questo nuovo scenario è stato possibile finanziare le agevolazioni Isee sulla Tari per le famiglie meno abbienti, per un valore di circa 3,2 milioni di euro. Sul fronte del sistema culturale, circa un milione di euro (1,02) permetterà di aumentare il contributo della Città al funzionamento del Teatro Stabile, del Museo del Cinema, della Fondazione Musei, del Museo della Resistenza, di Turismo Torino e del Sistema Teatro.
Per il Decentramento è prevista un’ulteriore dotazione di circa 300 mila euro; un altro stanziamento è a vantaggio delle scuole Fism per circa 250 mila euro. Altre maggiorazioni di bilancio, per lo sport (50 mila euro) e per la Tutela animali (20 mila).
"Sono particolarmente contenta di poter confermare con i fatti un impegno preso con il Consiglio comunale nei confronti della Città al termine della discussione sul Bilancio 2017 in Consiglio - afferma la sindaca Chiara Appendino -. Questa prima variazione va in quella direzione e, in particolare, a favore delle famiglie che incontrano maggiori difficoltà e del mondo culturale".
“La variazione approvata oggi è una splendida notizia per il sistema culturale torinese e per tutti i cittadini – afferma l’assessora alla cultura, Francesca Leon -. Le nostre istituzioni culturali sono un’eccellenza nel panorama nazionale e questo maggiore impegno economico della Città è una conferma dell’importanza che esse ricoprono per la nostra Amministrazione”.
I dettagli delle agevolazioni Isee saranno decise nelle prossime settimane dal Consiglio comunale.
Un milione di "risorse aggiuntive"
Dunque mi ero sbagliato, e me ne rallegro: alla fin fine, le "risorse aggiuntive" per la cultura promesse dal sindaco e dall'assessore Leon sono saltate fuori.
Credo sia giusto apprezzare lo sforzo, la buona volontà. E - lo dico senza nessuna ironia - poco è meglio che niente. Partivamo da un bilancio previsionale 2017 con un taglio di 6,2 milioni di euro, che per il 2017 abbassava lo stanziamento totale per la cultura da 21,7 a 15,5 milioni. Quei 15,5 milioni salgono adesso a 16,5: per la precisione, si passerà da 15.520.000 a 16.540.000. Va ricordato che di quei 15,5 milioni ben 11,5 sono in conto capitale, denari che in cassa non ci sono e dovranno essere trovati entro la fine dell'anno. Ma ogni giorno ha la sua pena: intanto godiamoci la buona notizia.
Le risorse aggiuntive per la Cultura, precisa il comunicato municipale, saranno destinate alle "eccellenze", secondo la definizione dell'assessore Leon: Teatro Stabile, Museo del Cinema, Fondazione Musei, Museo della Resistenza, Turismo Torino e Sistema Teatro.
Tante bocche da sfamare
Vediamo dunque quali sono le necessità e le aspettative di tali eccellenze.
La prima eccellenza citata è il Teatro Stabile. Il bilancio previsionale 2017 riduceva di oltre un milione (da 2,9 a 1,8) il contributo al Tst, già falcidiato da Fassino. Il direttore Filippo Fonsatti ha fronteggiato l'ammanco recuperando mezzo milione: ha cancellato una produzione, alzato il prezzo di alcune tipologie di biglietti e bloccato il turn over. Ma ha pure confermato che, per restare fra le eccellenze, gli altri 500 mila euro devono saltare fuori dal "reintegro" del Comune, che invece gliene ha proposti 350 mila. Mi sa che alla fine Fonsatti di 350 mila dovrà accontentarsi. E ancora cara grazia.
Veniamo al Museo del Cinema. Si è visto tagliare, anno su anno, almeno 600 mila euro, calando da 2.075.000 euro del consuntivo 2016 a 1.450.000 del previsionale 2017. La direttrice pro-tempore Donata Pesenti un paio di settimane fa ha piantato un casino della madonna, prospettando orizzonti cupissimi; e intanto ha dovuto ridurre del 20 per cento i budget dei tre festival organizzati dal Museo. Beh, se alla Mole hai tolto 600 mila, e fai le proporzioni con lo Stabile, almeno un terzo glielo dovrai reintegrare: facciamo 200 mila e non ne parliamo più. Servirà poco, ma un calcio sui denti è peggio.
E poi c'è la Fondazione Musei, che ha subìto il taglio più pesante: dai 6,8 milioni del 2016 ai 4,95 previsti per il 2017. A fronte di una perdita secca di 1,8 milioni (più 400 mila euro di riscaldamento, ora a carico della Fondazione), il neopresidente Maurizio Cibrario ha prospettato la morte dei musei civici. E intanto sbaracca la biblioteca d'arte della Gam, considera la cessione del Borgo medievale e rinuncia a mostre di richiamo. Lì non si scappa, per scongiurare la catastrofe ci vogliono tanti soldi: ma restiamo all'ipotesi minimale - e non sufficiente - del reintegro di un terzo e ipotizziamo che per i Musei arrivino 600 mila euro in più.
Insomma: tra Stabile, Mole e Fondazione Musei - senza neppure risolvere tutte le criticità - ci siamo abbondantemente fucilati il milioncino recuperato con tanta fatica dalla giunta comunale.
E restano ancora da sfamare - solo tra le istituzioni citate nel comunicato - il Museo della Resistenza, Turismo Torino e il Sistema Teatro.
Le sorti del Museo della Resistenza s'accomunano ora a quelle del Polo del 900, che nel 2016 ricevette dal Comune un finanziamento di 215 mila euro: nel bilancio previsionale 2017 non c'è un centesimo, zero spaccato. Il presidente del Museo della Resistenza, Pietro Marcenaro, s'è dimesso pochi giorni fa, chiaramente in segno di protesta.
Stessa situazione per Turismo Torino, crollato da 918.799 euro nel 2016 a zero, ripeto zero, per il 2017.
Anche il Museo della Resistenza e Turismo Torino dovrebbero, a norma di comunicato, ottenere un po' di soldi. Temo pochi, e spesso pochi soldi sono pari a niente, non servono a nulla.
Certo, un milione in più per il settore Cultura è pur sempre meglio di un milione in meno, fin qui ci arrivo persino io. Ma stento a capire come questo "maggiore impegno" dell'amministrazione possa davvero rappresentare "una splendida notizia" anziché un pannicello caldo. E neanche tanto caldo.
Ancora più soldi all'ex Sistema Teatro?
Tra le "eccellenze" beneficiate dalle risorse aggiuntive compare anche il Sistema Teatro. E questa è un'altra storia. Il Sistema Teatro è destinato a trasformarsi in una struttura tutta diversa e ovviamente più moderna e versatile, a immagine e somiglianza della nuova amministrazione: si chiamerà Sistema delle Arti Performative.
Nel 2016 il "vecchio" Sistema Teatro aveva ricevuto 578 mila euro; e il bilancio previsionale 2017 gliene destina 696 mila. Un aumento notevole, specie in tempi così grami, ma che appare logico se si considera che quel Sistema Teatro sarà il Sistema delle Arti Performative, strategico per le future politiche culturali dell'amministrazione. Quindi, se c'è qualche spicciolo da aggiungere, verrà aggiunto.
Il paltò di Napoleone
Riassumendo: abbiamo recuperato un milione e ventimila euro. Con quel milione in più rimpannucciamo lo Stabile, il Museo del Cinema, la Fondazione Musei, il Museo della Resistenza e Turismo Torino, e facciamo nascere bene il Sistema delle Arti Performative.Morale della favola: cambiano i capataz ma la nostra politica non cambia, il riferimento ideologico è sempre Totò e il paltò di Napoleone.
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