Passa ai contenuti principali

VERGNANO: NIENTE TAGLI AL REGIO, E ALLORA ABBASSO I PREZZI

Fournier-Facio, Vergnano e Noseda: los tres caballeros del Regio
Non ho molto da scrivere sulla stagione 2017/18 del Regio, presentata stamattina. Sono arrivato in ritardo - ecchecavolo, avevo un appuntamento dal medico, e questi mi spostano la conferenza stampa da lunedì a oggi! - e con 'sto caldo non ho neppure voglia d'impegnarmi.Il sovrintendente Vergnano è trullerissimo perché il Regio, unico graziato fra gli enti culturali torinesi, "per il primo anno dopo molto tempo non può lamentare tagli, considerato l'aumento dei fondi dello Stato alle fondazioni liriche, i 100 mila euro in più del Comune e la conferma dei fondi della Regione". E quindi il buon Walter prende un solenne impegno: "Continuerò a fare di tutto per abbassare i prezzi dei nostri biglietti perché questa è la sfida del futuro della lirica".
Il contrario di quel che è capitato al povero Teatro Stabile, al quale il Comune ha tagliato i fondi e di conseguenza deve aumentare i prezzi. Gran lotteria reale, c'è chi gli va bene e chi gli va male.
Poi, mentre la signora Tramonti in prima fila smanetta sull'iPhone come se non ci fosse un domani, il direttore artistico Fournier-Facio e il direttore musicale Gianandrea Noseda (che quando parla di musica è spettacolo puro) illustrano il cartellone, 16 titoli (tantissimi), tre nuove produzioni, sette esclusive italiane tra cui il musical "Evita", nella versione voluta dall'autore Andrew Lloyd Webber. E Fournier-Facio fa notare che è una prelibatezza riservata al pubblico di Torino, dove "Evita", ricorda, "è già andata in scena nel secolo scorso, ma nell'allestimento di una compagnia di musical palermitana; non ho niente contro i palermitani che si mettono a fare Evita, ma noi ci siamo rivolti direttamente a Andrew Lloyd Webber...". Eccapirai: noblesse oblige. 

A me interessa la trilogia di Mozart & Da Ponte, con le tre opere ("Le nozze di Figaro", "Don Giovanni" e "Così fan tutte") in scena una sera dopo l'altra, così in tre giorni ti togli il pensiero.
Ma per i particolari sul cartellone vi rimando all'eccellente sito del Regio. Io, svogliato, mi sono svagato scambiando due parole con il sindaco. Gli ho domandato se si sente nella bufera, dopo quel che è capitato in piazza San Carlo. Lui ha scosso la testa, dicendo che le bufere non lo spaventano. E poi mi ha detto la sua sulla stagione del Regio, con la competenza che è propria dell'esperto musicofilo. Vergnano può essere soddisfatto: al sindaco il programma piace.

Commenti

  1. Leggo sempre i suoi articoli per informarmi e per divertirmi (eh si). Mi chiedo però se lei faccia colazione con l'acido muriatico... :-)

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la