Nuova acquisizione: "San Giovanni Battista" di Gandolfino |
Purtroppo altrettanto entusiasmo non posso esprimerlo per l'allestimento in sé. Capisco i problemi che comporta la struttura del palazzo; capisco la volontà di creare un "percorso": ma le sale ricavate sezionando l'ambiente con pareti in cartongesso risultano anguste, e l'insieme piuttosto claustrofobico e labirintico. Aggiungete che le targhette esplicative sono scritte in caratteri piccoli, quasi illeggibili con l'illuminazione soffusa. E talora sono collocate troppo in basso, sicché - a meno di chiamarsi Brontolo o Mammolo - per leggerle si è costretti a ginnici piegamenti del busto. Non per fare il criticone. Ma anche sì.
Comunque sono uscito contentone, quella è la pittura che preferisco. Sono soltanto un po' deluso dalla recentissima acquisizione che ho visto per la prima volta, un "San Giovanni Battista" di Gandolfino acquistato quest'anno sul mercato antiquario. Beh, i professori mi dicono che è un Gandolfino della fase matura in cui risente dell'influenza lombarda; e io non sono nessuno per dubitarne. Ma secondo me, quando l'ha dipinto, Gandolfino era svogliato.
Un 2017 eccellente per i Musei Reali
Vabbé, però non voglio sottilizzare: anche perché Enrica Pagella non se lo merita. La direttrice sta facendo un ottimo lavoro: nel 2017 i visitatori dei Musei Reali sono stati finora 349 mila, circa 50 mila in più dell'anno passato, con un aumento del 20,5 per cento.Sta andando bene anche la mostra di Mirò a Palazzo Chiablese, che è arrivata a 75 mila visitatori: purtroppo chiude il 14 gennaio e mi pare arduo raggiungere entro quella data i 120 mila biglietti che rappresentano il break even point.
La direttrice Pagella ha anche annunciato che in futuro per le mostre temporanee privilegerà lo spazio espositivo che è stato ricavato all'interno di Palazzo Reale, così da sfruttarne meglio il traino per portare il pubblico a visitare anche le collezioni.
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