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I MAESTRI PIEMONTESI: GRAN MOSTRA, UN PO' CLAUSTROFOBICA

Nuova acquisizione: "San Giovanni Battista" di Gandolfino
Sono andato a buttare un occhio a Palazzo Reale, dove stasera inaugurano il nuovo allestimento della Galleria Sabauda, con le sale dedicate ai grandi pittori piemontesi dal Gotico al Manierismo. L'idea della direttrice Pagella mi piace assai: riunire in un unico corpus, in ordine cronologico e contenutistico, le opere di artisti che io personalmente adoro, e che soltanto gli ignari potrebbero definire "minori", è stata cosa buona e giusta. Adesso, visitando quelle sale, possiamo seguire l'evoluzione nei secoli di una scuola che può schierare fuoriclasse come Macrino d'Alba, il mio adorato Gandolfino da Roreto e i due Ferrari, Defendente e Gaudenzio; senza dimenticare i padri nobili e gli allievi eccellenti, da Spanzotti a Grammorseo e Lanino. Tavole e pale d'altare stupende, che non mi stancherei mai di ammirare.
Purtroppo altrettanto entusiasmo non posso esprimerlo per l'allestimento in sé. Capisco i problemi che comporta la struttura del palazzo; capisco la volontà di creare un "percorso": ma le sale ricavate sezionando l'ambiente con pareti in cartongesso risultano anguste, e l'insieme piuttosto claustrofobico e labirintico. Aggiungete che le targhette esplicative sono scritte in caratteri piccoli, quasi illeggibili con l'illuminazione soffusa. E talora sono collocate troppo in basso, sicché - a meno di chiamarsi Brontolo o Mammolo - per leggerle si è costretti a ginnici piegamenti del busto. Non per fare il criticone. Ma anche sì. 
Comunque sono uscito contentone, quella è la pittura che preferisco. Sono soltanto un po' deluso dalla recentissima acquisizione che ho visto per la prima volta, un "San Giovanni Battista" di Gandolfino acquistato quest'anno sul mercato antiquario. Beh, i professori mi dicono che è un Gandolfino della fase matura in cui risente dell'influenza lombarda; e io non sono nessuno per dubitarne. Ma secondo me, quando l'ha dipinto, Gandolfino era svogliato. 

Un 2017 eccellente per i Musei Reali

Vabbé, però non voglio sottilizzare: anche perché Enrica Pagella non se lo merita. La direttrice sta facendo un ottimo lavoro: nel 2017 i visitatori dei Musei Reali sono stati finora 349 mila, circa 50 mila in più dell'anno passato, con un aumento del 20,5 per cento.
Sta andando bene anche la mostra di Mirò a Palazzo Chiablese, che è arrivata a 75 mila visitatori: purtroppo chiude il 14 gennaio e mi pare arduo raggiungere entro quella data i 120 mila biglietti che rappresentano il break even point.
La direttrice Pagella ha anche annunciato che in futuro per le mostre temporanee privilegerà lo spazio espositivo che è stato ricavato all'interno di Palazzo Reale, così da sfruttarne meglio il traino per portare il pubblico a visitare anche le collezioni.

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