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LA BIBLIOTECA DELLA GAM NON VALE MILLE EURO AL MESE. MA GLI STUDENTI SCRIVONO A CHIARABELLA

Cultura, comincia la spending review. Un intervento contabile alla Gam
Oggi è una giornata piena di soddisfazioni: ho fatto una bella scoperta e ho potuto apprezzare una bella lettera.
La lettera l'hanno spedita a Chiarabella gli studenti d'arte dell'Università, nella speranza che si metta una mano sulla coscienza e rispetti, se non i valori della cultura, quantomeno la Chiarabella che fu, quella che stava all'opposizione e si scagliava contro la riduzione d'orario della Biblioteca d'arte della Gam voluta dalla cattivissima Asproni.
Difendeva, la Chiarabella di lotta, quella stessa Biblioteca che ora, piazzato il riverito culo sulla poltrona che fu di Fassino e cacciata la cattivissima Asproni, la Chiarabella di governo si appresta chiotta chiotta a chiudere. 

I risparmi della Piccola Fiammiferaia

Tranquilli, la lettera la pubblico qui sotto. Ma prima lasciate che vi racconti la mia bella scoperta.
Allora. Da un po' di giorni mi rimbalza per la testa quella frase pronunciata da Francesca Leon in Consiglio comunale, rispondendo a un'interpellanza sul destino della Biblioteca della Gam. Ricordate? Garantiva Leon: "Il trasferimento della Biblioteca consentirebbe alla Fondazione Musei di utilizzare gli spazi così liberati (da tutti quegli inutili libracci, NdG) per allestirvi i propri uffici, risparmiando il relativo canone e razionalizzando la logistica".
A Fra', se me lo dici tu... Corro subito a vedere quanto risparmiamo. Dunque, sito della Fondazione Musei, voce "Immobili e locazioni", vado a "Locazioni passive"... Ma porchissima minchia, il canone d'affitto dell'attuale sede della Fondazione Musei in piazza Savoia è di 12 mila euro all'anno, più Iva e spese! Vabbé che quest'anno è aumentato, prima erano 7 mila, ma mica puoi pretendere che te lo diano gratis: in corso Vittorio, nel 2015, si pagavano 31 mila euro. E un simile alloggio, in quella zona, quello vale. O qualcosa di più. Ma soprattutto: sono d-o-d-i-c-i-m-i-l-a euro all'anno. Mille euro al mese. E tu e Chiarabella, alla Fondazione, gli avete tolto in un colpo solo un milione e otto! Diconsi un milione e ottocentomila euro di taglio anno su anno. E adesso a 'sti poveretti gli raccontiamo che però risparmiano 12 mila euro?
A Fra': io mi sforzo di capire. Capisco la Piccola Fiammiferaia che deve risparmiare i soldini; capisco i più stretti sodali della Piccola Fiammiferaia che hanno con i libri un rapporto decisamente conflittuale; ma tu, che ti picchi di essere un assessore alla Cultura, vieni a raccontarci che chiudi una biblioteca per risparmiare mille euro al mese? 
Scusami, Fra': mi stai per caso di nuovo perculando? No, perché tu lo sai quanto m'incazzo, quando cercate di percularmi.
E anche sul destino del personale, occhio alla penna. A me risulta che i bibliotecari sono stati convocati a un tavolo per discutere il loro destino. Temono il licenziamento, conseguenza della chiusura della Biblioteca. Altro che "riassorbirli" in Comune. Tu, nella tua risposta in Consiglio, sei stata un po' evasiva: considerata la velocità con cui l'hai letta, si poteva capire che tutti sarebbero stati accolti nel caldo seno della macchina comunale. Invece no, si salvano soltanto quelli che in Comune già ci lavoravano. E gli altri? In mezzo a una strada? Ah, già, per loro c'è il famoso "tavolo". Dio li protegga.

Chiarabella ti scrivo: una lettera piena di dignità e notizie

Intanto gli studenti universitari di Storia dell'Arte, abituali frequentatori della Biblioteca, hanno mandato una lettera aperta a Chiarabella. La pubblico integralmente intanto perché contiene alcune informazioni interessanti. Ma soprattutto perché è giusta e dignitosa. Ci fa sperare in questi giovani. Giovani che lottano, con le armi della logica e della legalità, contro la stupidità, l'arroganza e il menefreghismo della politica e di quegli adulti - anche giovani adulti - che se ne vanno per il mondo con l'aria di fare un portento mentre invece fanno pietà. 
Leggete che cosa dicono a Chiarabella i dignitosi studenti di Torino (i neretti sono miei):
Gentile Chiara
Siamo gli studenti e gli utenti della Biblioteca d’Arte della Fondazione Torino Musei che tu ben conosci. Siamo gli stessi che tre anni fa occuparono simbolicamente in più di 50 la biblioteca e che raccolsero in poche settimane più di 1200 firme di cittadini torinesi contro una semplice riduzione d’orario. Il fatto che tu sostenessi allora la nostra battaglia è stata la ragione per cui più di uno di noi ha deciso di votarti
La sorte a cui va incontro la biblioteca, le inesattezze superficiali con cui l’assessora Leon ha risposto all’interpellanza - c’eravamo - di Tresso e Foglietta, la previsione di imminente chiusura e quello che sembra un atteggiamento di menefreghismo nei confronti della questione ci lasciano oggi davvero senza parole: sei la stessa persona oppure abbiamo capito male noi? Davvero si dismette uno dei più grandi e strategici centri di ricerca in campo storico artistico del Nord Italia per non pagare l’affitto di uffici amministrativi in centro? Ci sembra impossibile immaginare che non esista un’altra soluzione. 
Una città che vuole puntare sulla cultura non chiude l’organo che più di ogni altro permette di produrre sapere. Questa biblioteca è fondamentale, va salvata, anche a caro prezzo. Non raccontiamoci che i libri resteranno accessibili una volta spostati in Nazionale e che farete il grande polo delle biblioteche d’arte di cui si parla da 30 anni. 
Pochi e veloci punti: 
- in Nazionale il fondo sarebbe bloccato, non potrebbe crescere nemmeno con gli scambi con altri musei di cui ora la biblioteca gode. Bloccato, il fondo morirebbe d’inedia
- scorporandola dai Musei Civici, la biblioteca perderebbe la sua storia e la sua identità, difesa in passato anche sotto le bombe (e non è un’esagerazione). Stiamo gettando al vento un bene più prezioso di quanto forse credi e l’operazione non sarà reversibile;
- per quanto riguarda il personale specializzato che adesso lavora in biblioteca? Leon l’altro giorno durante l’interpellanza ha parlato di riassorbimento in Comune degli 11 dipendenti. Non sappiamo se abbia volutamente confuso i piani o se abbia parlato di situazioni che non ha avuto il tempo di approfondire, ma i dipendenti della biblioteca non sono 11 e nessuno di loro ha nel contratto l’opzione del ritorno in Comune. Ne godono solamente in pochissimi nel personale scientifico e amministrativo: si tratta delle persone che hanno lavorato in Comune prima della nascita della Fondazione, quindi molti ormai prossimi alla pensione;
- Leon parlava anche di una biblioteca di architettura. La sola pubblica che esiste a Torino è quella del Politecnico che, contrariamente a quella in oggetto, ha orari estesi e sembra godere di ottima salute. Tra l'altro, viene da chiedersi se al Politecnico sappiano che parlate dei loro libri;
- ultimo ma non meno importante: nel nostro incontro di novembre 2016 con te e con l'assessora Leon, a esplicita domanda sui tempi di ripristino di un comitato scientifico per la Fondazione Torino Musei, avevate entrambe risposto "entro la fine dell'anno o i primi mesi dell'anno successivo". Sarebbe possibile avere spiegazioni anche su questo punto? 
Teniamo aperta la biblioteca, per un fatto di coerenza, di visione politica, di strategia culturale. 
Nella convinzione di averti sempre dalla stessa parte
Gli Studenti di Storia dell'Arte dell'Università di Torino


Che dire, cari ragazzi? Certo, siete davvero sfacciati: volete di studiare, e osate addirittura chiedere - secondo me con eccessiva cortesia... - che vi mettano in condizione di farlo.
Avete delle belle pretese. Vi rendete conto, vero?, che ad ammuffire sui libri vi precludete luminose carriere in politica o, mal che vada, tra i reggicoda dei politici?
E poi, scusate: perché molestate la povera Chiarabella rinfacciandole gli impegni presi quando le serviva il vostro voto? Davvero ci avevate creduto? Questa politica di oggi, questa politica da poveracci, funziona così. Ma soprattutto, così va il mondo. 
La fiducia mal riposta è il male oscuro della giovinezza. Quando avevamo la vostra età, Jerry Rubin ci aveva avvertiti: "Non fidarti di nessuno che abbia più di trent'anni". Era vero. E fu vero anche per noi, quando passammo i trent'anni. E per le generazioni a venire. Io altro non posso che trasmettervi quell'insegnamento.

Commenti

  1. Su "La stampa" di oggi (sabato 16 dicembre 2017) leggo che i dipendenti della Fondazione Torino Musei e più precisamente del Borgo Medievale, che sembra passerà al Comune, saranno messi in mobilità dal 1° Gennaio p.v. Ne sai qualcosa in merito? Grazie!

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  2. A proposito di Fondazione Torino Musei hai letto la notizia apparsa oggi su la Stampa dove il Borgo Medievale (già disastrato dall'assenza di serie manutenzioni) sembra che verrà ripreso dal Comune ma a quali condizioni? Il personale del Borgo ha sempre lavorato con passione ed impegno ma leggo che saranno improvvisamente "ricollocati" ma non all'interno della Fondazione stessa. Puoi farci sapere cosa ci sia dietro questa inaspettata iniziativa a pochissimi giorni dalla fine dell'anno? Grazie e buon lavoro.

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  3. Gentile dottor Ferraris, sappia che lunedì alle ore 10, ci sarà in sede FTM la trattativa sindacale per decidere il destino dei dipendenti del Borgo Medievale. Su La Stampa di oggi può trovare l'articolo che riguarda il Borgo. Mi pare alquanto vergognoso che i dipendenti ne siano venuti a conoscenza solo oggi, attraverso il giornale.

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