Il manifesto di Lovers Film Festival: mai capito cosa c'entrino i fenicotteri |
Ho molto apprezzato gli appassionati interventi di Gianni Farinetti e di Luca Beatrice in difesa del Festival Cinema Gay. Sì, Festival Cinema Gay, come da sempre lo chiamano i cinefili: mi rifiuto di usare quel ridicolo nome, "Lovers", degno di una rivista per adolescenti inquieti, inflittogli come ultimo oltraggio dagli stessi genii che, sbandierando buone intenzioni di "rinnovamento", l'hanno ridotto ai minimi storici: sale semivuote, e polemiche alle stelle.
Gli amici Farinetti e Beatrice, tuttavia, peccano d'idealismo quando difendono Cinema Gay in nome di valori alti quali l'arte, la civiltà, la cultura, la parità di diritti. Purtroppo qui non siamo di fronte a una nobile battaglia della ragione contro l'oscurantismo. Lo scontro è fra le residue forze del buonsenso e la montante marea dell'imbecillità.
Mi corre quindi l'obbligo di precisare quanto segue...
Commenti
Posta un commento