Vi dicevo nel post precedente che la mano pubblica ha poca parte nella straordinaria mostra di Matisse. E' invece ben presente a Palazzo Madama, dove in questi giorni si sarebbe dovuta aprire la più volte annunciata mostra in collaborazione con l'Hermitage. Mostra che doveva intitolarsi, dapprima, "Da Poussin a Matisse", con evidente sovrapposizione a quella di Palazzo Chiablese:
s'era poi pensato di cambiare il titolo in "Dal Classicismo agli
Impressionisti", ma all'ultimo è stato annunciato il rinvio a marzo.
Decisione, temo, dettata da ritardi organizzativi più che dallo scrupolo di non proporre un doppione: in fondo il Matisse di Palazzo Madama da quel che si capisce era un nome fra tanti (e neppure impressionista, men che meno classicista), non certo il protagonista assoluto come a Palazzo Chiablese.
Uno scambio alla pari?
L'opportunità
è nata da uno scambio con Palazzo Zevallos Stigliano di Napoli, proprietà guardacaso di Intesa Sanpaolo: noi gli
abbiamo prestato il nostro "Ritratto d'uomo" di Antonello da
Messina (un tipico quadro-feticcio che a Napoli sta attirando
folle di visitatori), e in contropartita loro ci hanno rifilato tre dipinti
minori del Seicento napoletano: "L'Adorazione dei Magi" del Maestro
degli Annunci ai pastori, "Tobia che ridona la vista al
padre" di Hendrick de Somer, e "San Giorgio" di Francesco
Guarino.
Chi ci abbia guadagnato potrà ben giudicare il benigno lettore, osservando le opere in questione qui riprodotte. Senza voler fare i difficili a tutti i costi, diciamo che se ci prestavano "Il martirio di Sant'Orsola" di Caravaggio eravamo più contenti.
Ma a caval donato non si guarda in bocca. L'arrivo delle tre tele minori ha comunque fornito il destro per costruire una
mostra last-minute attorno alla "Santa Caterina di Alessandria" di
Giovanni Ricca (proprietà di Palazzo Madama) e al "Cristo flagellato"
dello Spagnoletto (proveniente dalla Sabauda). Aggiungi una manciata di
altri opere secentesche napoletane, e ti sei tolto la paura.
Palazzo Madama, invece, affronta l'alta stagione turistica del Natale senza il suo pezzo più pregiato: diciamocelo chiaro, nella pur ricca collezione del museo, l'Antonello da Messina è l'unico pezzo di fama mondiale, e farne a meno sotto Natale è come se il Barça alla vigilia della finale di Champions prestasse Messi al Milan in cambio di Cerci. Così, nella sfida delle mostre, mentre Gam e Palazzo Chiablese scialano gli
splendori di Monet e Matisse, il povero Palazzo Madama se la cava con una parata controriformistica deprimentuccia anzichenò. Temo non ci sarà partita. Al
confronto Barcellona-Roma è stata una sfida equilibratissima.
Decisione, temo, dettata da ritardi organizzativi più che dallo scrupolo di non proporre un doppione: in fondo il Matisse di Palazzo Madama da quel che si capisce era un nome fra tanti (e neppure impressionista, men che meno classicista), non certo il protagonista assoluto come a Palazzo Chiablese.
Antonello da Messina, "Ritratto d'uomo" |
Una mostra di riserva
Insomma, sta di fatto che la mostra dell'Ermitage è rinviata a primavera. I motivi restano da chiarire. Mentre è ben chiaro che Palazzo Madama si è ritrovato dall'oggi al domani senza un evento di cartello nel periodo delle feste. Una bella sfiga. Alla quale si è tentato di ovviare inventandosi "Jusepe de Ribera e la pittura a Napoli. Intorno alla Santa Caterina di Giovanni Ricca", mostra che fin dal titolo (occhio, Jusepe de Ribera è il pittore meglio noto come Spagnoletto) si preannuncia di bruciante interesse e di sicuro richiamo per il grande pubblico, che notoriamente va matto per la pittura del Seicento.
Uno scambio alla pari?
Maestro degli Annunci ai pastori, "Adorazione dei magi" |
Chi ci abbia guadagnato potrà ben giudicare il benigno lettore, osservando le opere in questione qui riprodotte. Senza voler fare i difficili a tutti i costi, diciamo che se ci prestavano "Il martirio di Sant'Orsola" di Caravaggio eravamo più contenti.
De Somer, "Tobia che ridona la vista al padre" |
Preferisco Caravaggio
Ora: io adoro la pittura del Seicento. E' così dannatamente triste, solitaria y final. Ma sospetto di essere solitario anch'io. E comunque, Seicento per Seicento, penso che andrò al Castello di Miradolo dove - grazie alla Fondazione Cosso - almeno un Caravaggio sono sicuro di trovarlo.Messi in prestito, gioca Cerci
Francesco Guarino, "San Giorgio" |
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