Passa ai contenuti principali

PALAZZO MADAMA RINUNCIA ALLA PARTITA DI NATALE

Vi dicevo nel post precedente che la mano pubblica ha poca parte nella straordinaria mostra di Matisse. E' invece ben presente a Palazzo Madama, dove in questi  giorni si sarebbe dovuta aprire la più volte annunciata mostra in collaborazione con l'Hermitage. Mostra che doveva intitolarsi, dapprima, "Da Poussin a Matisse", con evidente sovrapposizione a quella di Palazzo Chiablese: s'era poi pensato di cambiare il titolo in "Dal Classicismo agli Impressionisti", ma all'ultimo è stato annunciato il rinvio a marzo.
Decisione, temo, dettata da ritardi organizzativi più che dallo scrupolo di non proporre un doppione: in fondo il Matisse di Palazzo Madama da quel che si capisce era un nome fra tanti (e neppure impressionista, men che meno classicista), non certo il protagonista assoluto come a Palazzo Chiablese.
Antonello da Messina, "Ritratto d'uomo"

Una mostra di riserva

Insomma, sta di fatto che la mostra dell'Ermitage è rinviata a primavera. I motivi restano da chiarire. Mentre è ben chiaro che Palazzo Madama si è ritrovato dall'oggi al domani senza un evento di cartello nel periodo delle feste. Una bella sfiga. Alla quale si è tentato di ovviare inventandosi "Jusepe de Ribera e la pittura a Napoli. Intorno alla Santa Caterina di Giovanni Ricca", mostra che fin dal titolo (occhio, Jusepe de Ribera è il pittore meglio noto come Spagnoletto) si preannuncia di bruciante interesse e di sicuro richiamo per il grande pubblico, che notoriamente va matto per la pittura del Seicento.

Uno scambio alla pari?

Maestro degli Annunci ai pastori, "Adorazione dei magi"
L'opportunità è nata da uno scambio con Palazzo Zevallos Stigliano di Napoli, proprietà guardacaso di Intesa Sanpaolo: noi gli abbiamo prestato il nostro "Ritratto d'uomo" di Antonello da Messina (un tipico quadro-feticcio che a Napoli sta attirando folle di visitatori), e in contropartita loro ci hanno rifilato tre dipinti minori del Seicento napoletano: "L'Adorazione dei Magi" del Maestro degli Annunci ai pastori, "Tobia che ridona la vista al padre" di Hendrick de Somer, e "San Giorgio" di Francesco Guarino.
Chi ci abbia guadagnato potrà ben giudicare il benigno lettore, osservando le opere in questione qui riprodotte. Senza voler fare i difficili a tutti i costi, diciamo che se ci prestavano "Il martirio di Sant'Orsola" di Caravaggio eravamo più contenti.
De Somer, "Tobia che ridona la vista al padre"
Ma a caval donato non si guarda in bocca. L'arrivo delle tre tele minori ha comunque fornito il destro per costruire una mostra last-minute attorno alla "Santa Caterina di Alessandria" di Giovanni Ricca (proprietà di Palazzo Madama) e al "Cristo flagellato" dello Spagnoletto (proveniente dalla Sabauda). Aggiungi una manciata di altri opere secentesche napoletane, e ti sei tolto la paura.

Preferisco Caravaggio

Ora: io adoro la pittura del Seicento. E' così dannatamente triste, solitaria y final. Ma sospetto di essere solitario anch'io. E comunque, Seicento per Seicento, penso che andrò al Castello di Miradolo dove - grazie alla Fondazione Cosso - almeno un Caravaggio sono sicuro di trovarlo.

Messi in prestito, gioca Cerci


Francesco Guarino, "San Giorgio"
Palazzo Madama, invece, affronta l'alta stagione turistica del Natale senza il suo pezzo più pregiato: diciamocelo chiaro, nella pur ricca collezione del museo, l'Antonello da Messina è l'unico pezzo di fama mondiale, e farne a meno sotto Natale è come se il Barça alla vigilia della finale di Champions prestasse Messi al Milan in cambio di Cerci. Così, nella sfida delle mostre, mentre Gam e Palazzo Chiablese scialano gli splendori di Monet e Matisse, il povero Palazzo Madama se la cava con una parata controriformistica deprimentuccia anzichenò. Temo non ci sarà partita. Al confronto Barcellona-Roma è stata una sfida equilibratissima.

Commenti

Post popolari in questo blog

SUI COLLI FATALI SORGE IL FESTIVAL ROMANISSIMO

Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz

L'EGIZIO MILIONARIO DI CHRISTIAN SUPERSTAR, MA CRESCONO ANCHE GLI ALTRI

Siamo al solito consuntivo di fine anno delle presenze nei musei torinesi (a questo link  trovate i dati del 2022). La notiziona riguarda, come da copione, l' Egizio che mette a segno un altro record straordinario. Infatti è il primo museo torinese a superare la soglia psicologica del milione di visitatori: nel 2023 sono stati 1.061.157 ( cifra che comprende anche gli eventi istituzionali e privati) a fronte degli 898.500 del 2022. L'ufficializzazione delle notizia è arrivata nel pomeriggio; e, per un curioso destino, proprio nel preciso istante in cui il superdirettore Christian Greco  ( nella foto, con Alba Parietti conduttrice dello spettacolo ) , chiamato sul palco di piazza Castello  durante il concerto di musica classica dedicato per l'appunto al bicentenario dell'Egizio, riceveva dai seimila e rotti spettatori un'ovazione da autentica popstar. Mai s'era visto - a mia memoria - il direttore di un museo, in questa o in qualsiasi altra città, circondato da