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PALAZZO MADAMA IN ROSA: DOPO MARILYN LE FOTOREPORTER DI GUERRA

Marilyn Monroe in una foto della collezione Stampfer
La mostra a Palazzo Madama su Marilyn Monroe regala ai visitatori 150 memorabilia della diva, provenienti dalla collezione di Ted Stampfer, che faranno la felicità dei feticisti: c'è anche l'originale autentico e svolazzante abito bianco di "Quando la moglie è in vacanza". Fa storcere un po' di nasi tradizionalisti, ma è ben costruita, e tirerà pubblico e conseguenti incassi: è costata 350 mila euro, di cui 70 mila arrivano dallo sponsor Unipol, e il break even point non sembra difficile da raggiungere. Forse la sede non è la più congrua: per dire, anch'io l'avrei vista meglio al Museo del Cinema. Ma il neo-direttore Guido Curto respinge l'accusa di "snaturare" Palazzo Madama. Dopo Marilyn, la sala tornerà alla sua recente vocazione per la fotografia ospitando gli scatti di 14 donne fotoreporter di guerra; ma - oltre a curare la collaborazione con il parigino Musée de Cluny nella mostra sugli smalti limosini - Curto sta anche preparando una mostra più "classica" dedicata a Emanuele D'Azeglio, il "fondatore" dei musei civici torinesi, e un grande progetto su invasioni, viaggi e grandi migrazioni nel Medio Evo, per il quale vorrebbe avvalersi della consulenza dello storico Alessandro Barbero.

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