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Un'espressione imbarazzata di Roberto Cota.O forse è solo un effetto della foto |
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Se le parole hanno ancora un senso, in questa città (ipotesi interessante, che meriterebbe un dibattito), stasera non scommetterei più di 20 euro sul panettone per la giunta Cota. Il "governatore", beccato con le mani nella marmellata dei
rimborsi pazzi, ostenta sicurezza, ma gli avversari (esterni e soprattutto interni) non prendono sul serio i suoi proclami-Duracell. Al netto delle dichiarazioni ufficiali, si fanno già i calcoli elettorali e negli assessorati i più previdenti preparano gli scatoloni. Nel giro di due giorni ho cianciato con quattro esponenti di primissimo piano della Regione: due di maggioranza e due d'opposizione, per rispettare la par condicio. I quattro, concordi, ritengono che Cota abbia i giorni contati (politicamente, s'intende. Tutti augurano lunga vita al "governatore" nella sua Novara). Uno di centrodestra non vede un futuro a primavera; l'altro ci va giù più pesante e ammette che una maggioranza zeppa d'indagati (oltretutto per un reato particolarmente odioso agli occhi dell'opinione pubblica) non merita di sopravvivere neppure fino a Natale. I due del centrosinistra hanno detto più o meno le stesse cose (fatto quasi storico, per due di centrosinistra): si dimetteranno tutti al massimo entro dieci giorni. Tutti compresi i democratici, nonostante qualche
tentennamento di giornata. E sperano che anche il centrodestra abbia lo stesso sussulto di dignità. In ogni caso, politicamente per Cota sarebbe il sipario. Il pd va orgoglioso di non avere neppure un consigliere inquisito. Però, mi diceva uno del centrosinistra, è merito del tesoriere locale, che esamina gli scontrini ad uno ad uno, e blocca quelli sospetti. In altre regioni, con altri tesorieri, la situazione è meno encomiabile. Quelli del pd adesso si riuniscono per decidere le prossime mosse. Ma l'unica cosa da decidere, pare, è "quando", non "se" dimettersi e porre fine all'imbarazzante situazione. La prospettiva di un rapido decesso della giunta Cota preoccupa però molto il mondo della cultura piemontese: si teme che si blocchi l'attesa "rivoluzione" messa in atto da Coppola per garantire finanziamenti certi anche per il 2014. Un timore ingiustificato, rassicurano in Regione. Il percorso politico del provvedimento è compiuto, mancano solo le determine amministrative che gli uffici porteranno avanti indipendentemente dai destini della giunta.
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