Virzì e Rondelli, regista e protagonista di "L'uomo che aveva picchiato la testa" |
Stasera, dopo il concerto dei Negramaro, vado alla festa del Tff a Hiroshima mon Amour. E' la tradizionale festacchiona del Festival, e quest'anno mi sembra ancor più gustosa del solito: si comincia alle 22 con la proiezione del film "L'uomo che aveva picchiato la testa”, il documentario diretto nel 2009 da Paolo Virzì per raccontare il suo amco e concittadino Bobo Rondelli, cantautore
geniale e sconsiderato, ritenuto dai suoi fan "il più grande e
sottovalutato artista vivente". Di sicuro non lo sottovaluta Virzì, che lo ha voluto ospite del suo primo Torino Film Festival.
Rondelli nei primi anni 90 si esibiva con gli Ottavo Padiglione (nome che si ispira al nome del reparto
psichiatrico dell’ospedale di Livorno), un gruppo che ebbe una discreta popolarità e piazzò pure una hit radiofonica, "Ho Picchiato la Testa", nel ’93. Dal 2001 si mette in proprio con i dischi "Figlio del nulla" e "Disperati intellettuali ubriaconi", prodotto ed arrangiato da Stefano Bollani. Dopo "Per l’amor del cielo" (2009) e "L’ora dell’ormai" (2011), nel 2013 esce "A famous local singer". La pellicola racconta Bobo Rondelli tra episodi di vita quotidiana e interviste a personaggi noti e
meno noti della comicità toscana: Paolo Migone, Stefano Bollani, David
Rondino e molti altri.
Prima e dopo la proizione, Virzì e Rondelli saranno presenti in sala. L'ingresso è gratuito.
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