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La magnifica preda: Antonella Parigi affettuosamente abbracciata a Luca Zingaretti |
Magnifica prova d'attori, testo e messa in scena perfetti, eccetera eccetera. Perdersi
"La torre d'avorio" ("Taking Sides") al
Carignano per lo Stabile, con
Luca Zingaretti (anche regista) e
Massimo De Francovich, sarebbe stato un peccato. Ma peccato peggiore sarebbe stato perdersi l'entusiasmo di Antonella Parigi, diurettrice del
Circolo dei Lettori. Ieri pomeriggio, dopo lo spettacolo (acchiappato in extremis,
era l'ultima replica, esauritissima) Antonella mi propone d'accompagnarla da Zingaretti. Le faccio osservare che non lo conosco di persona. Nemmeno lei lo conosce di persona. Ci imbuchiamo e gli facciamo la posta davanti al camerino, come due piccoli fans. Lui esce, frettoloso, trascinando un trolley. La sua assistente ci ha già spiegato che deve precipitarsi all'aeroporto, quindi non potrà intrattenersi. "Buonasera, sono un giornalista, ho accompagnato questa amica che desiderava conoscerla" lo blocco io. "Buonasera, sono Antonella Parigi", gli rivela Antonella Parigi. Lui non ha ancora deciso se fermarsi o no. "Direttrice del Circolo dei Lettori", preciso io. Un nome, una garanzia. Lui decide di fermarsi: "Ah, il Circolo dei Lettori... Piacere". Quando si dice la credibilità di un marchio. Antonella Parigi ne approfitta, nell'ordine, a) per garantire a Zingaretti di essere una sua accesa ammiratrice; b) per informare Zingaretti che ha molto apprezzato lo spettacolo; c) per invitare Zingaretti al Circolo dei Lettori. Zingaretti si mostra compiaciuto dell'invito. C'è uno scambio di numeri telefonici. E la foto ricordo. Da vera ammiratrice.
A quel punto, Zingaretti aspetta il taxi per l'aeroporto, ed è molto espansivo. Gli dico che la sua "Torre d'avorio" è davvero un gioiello. "Avevo visto il
film con Harvey Keitel, ma il testo non ne usciva altrettanto bene", gli dico. Zingaretti annuisce: "E' un testo increbile, ma da noi non si metteva in scena da anni; e ho anche capito perché. E' difficilissimo. Su you tube ci sono delle versioni americane pessime. Quando ho cominciato a lavorarci, dopo quindici giorni sono andato in panico: ero alle prese con un testo straordinario ma che dev'essere capito e lavorato nei minimi particolari, altrimenti è un disastro, si risolve in chiacchiericcio senza senso... Insomma, dura due ore e mezzo, e non succede niente. Non ci sono azioni, solo parole. Parole per temi importanti: ma quei temi bisogna tirarli fuori, farli arrivare allo spettatore. Non è facile". "Lei ci è riuscito, bravo". "La ringrazio". "Siamo noi che la ringraziamo per lo spettacolo". "E' stato un piacere. Ora devo andare, il mio taxi è arrivato". "Buon viaggio. Ci vediamo al Circolo". "Certo".
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