Abbiamo perso il Prix Italia. Sul sito ufficiale del Prix è uscita la notizia che l'edizione 2016 si svolgerà a Lampedusa, dopo sette anni a Torino.
Sembrava che il Premio si fosse definitivamente accasato sotto la Mole, per i buoni uffici di Giovanna Milella che, quando ne era presidente, lo aveva portato in città. E invece no.
Sembrava che il Premio si fosse definitivamente accasato sotto la Mole, per i buoni uffici di Giovanna Milella che, quando ne era presidente, lo aveva portato in città. E invece no.
Visto ciò che sta capitando a Lampedusa, viene difficile imbastire una protesta: la situazione dell'isola richiede attenzione anche mediatica, e farci il Prix Italia è un'ottima mossa. Però alla Rai di via Verdi sono preoccupati. I lavoratori della sede torinese non dimenticano gli impegni presi dall'azienda per fare di Torino la sede definitiva del Prix: dal 2009 gli enti locali lo hanno sostenuto materialmente, oltre che moralmente, e la Rai, per ospitarlo al meglio, ha investito nella ristrutturazione del Centro di Produzione di via Verdi. Quindi, dicono i dipendenti Rai di Torino, per quest'anno va bene la solidarietà con Lampedusa. Ma poi mantenete le promesse e dall'anno prossimo ridateci il Prix Italia.
Nel tardo pomeriggio arriva dal Municipio una dichiarazione: "Lo spostamento a Lampedusa per quest'anno è stata concordata fra Rai e Comune, e nel 2017 il Prix tornerà a Torino".
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