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IL DIAVOLO E IL RAGAZZINO, E ALTRE STORIE DI SOTTODICIOTTO


Resti fra noi registi. Dario Argento fa amicizia con Nathan Ambrosini
Nathan Ambrosini, il regista francese di diciassette anni, in pratica un simbolo per Sottodiciotto, grazie a Sottodiciotto ha realizzato il suo sogno. Nel giro di tre anni Nathan ne ha realizzati parecchi, di sogni. Ha girato - con quattro soldi, ma quattro sul serio, facendosi aiutare dal babbo e dagli amici - due lungometraggi horror apprezzati nei festival di mezzo mondo, e adesso prepara il terzo, che non sarà più un film di paura e probabilmente troverà un produttore vero, non il borsellino del papà ingegnere a Grasse, nella Provenza dei profumi.
Però i ragazzi a quell'età hanno grandi sogni, e a Nathan restava un altro sogno da realizzare. 
Profondo rosso: Argento ringrazia, Steve plaude, Patti fotografa
E' venuto a Torino per presentare il suo secondo lavoro, "Therapy", e ci teneva a incontrare uno dei suoi miti: il gran diavolo, il maestro dell'orrore Dario Argento, ospite d'onore del Festival diretto da Steve Della Casa.
Nathan adesso è felice. L'ha beccato, Dario Argento, e non se lo lascia scappare. Ieri sera alla Casa del Pingone, dov'è alloggiato il Maestro, c'è stata una festicciola tra scelti amici, prima della proiezione dei corti di Argento al Romano. Lì il piccolo Nathan è stato presentato al grande vecchio della paura, e hanno chiacchierato fitto fitto. Di cinema. 
La conversazione è continuata oggi a pranzo. Nathan è in gamba, per niente fanatico, un liceale tranquillo: ma assorbe come una spugna. 
E Dario Argento gli spiega con generosità da nonno i trucchi del mestiere. Di regista e di spaventatore.


Roberto Saviano stamane durante l'incontro al Colosseo
Dario Argento è il protagonista di questi primi giorni di Sottodiciotto: ieri ha incontrato gli studenti e presentato i suoi film "segreti" e ha pure ricevuto una targa del Comune in segno di gratitudine per l'amicizia che dimostra per Torino; targa l'assessore all'Istruzione Patti che gli ha consegnato fototelefoninadolo come una piccola fan.
Altre cose buone accadono al Festival: stamattina il Colosseo stracolmo per Roberto Saviano, con tantissimi studenti, mi è sembrata una buona cosa. Lo è sembrata anche a Saviano, che ha lasciato su Fb un post pieno di entusiasmo.
E una buona cosa è stato senza dubbio il concertone che giovedì notte al Cap 10100 mi ha regalato quasi due ore di splendida musica dei Velvet Underground rivissuta dal dream team messo insieme per l'occasione da Max Casacci
Foxhound, Emanuele Cisi, Vicio, Paolo Manera, Alberto Bianco, Lalli, Sergio Berardo e Cristiano Godano hanno fatto qualcosa di magico. 
"Torino è una grande città!". Al Cap è finito il concerto, la superband ringrazia
Così per un breve istante ho creduto alle parole con cui, alla fine del concerto, Max Casacci ha salutato la folla che gremiva il Cap: "Torino è una grande città!".
Ebbene sì, lo confesso. Ero emozionato dalla musica, e per un attimo ci ho creduto.
Poi la musica è finita, e Torino è rimasta quella che è. 

Bonus track: il programma di domani

Già che sono in argomento, completo il post ricopiando il comunicato dell'ufficio stampa che presenta il programma di Sottodiciotto di domani, domenica 4:

Cinema Romano. La giornata festiva a Sottodiciotto & Campus si apre con l’incontro Videodanza e nuove generazioni: COORPI @ Sottodiciotto Film Festival & Campus (alle 14, al cinema Romano 1). In anteprima assoluta vengono presentati al Festival i due cortometraggi realizzati dai giovani vincitori del Premio Speciale – Sostegno alla Produzione dell'edizione 2015 del contest nazionale “La Danza In 1 Minuto”: Zona Zero di Ozne Production e Nous n’attendrons plus les barbares di Alain El Sakhawi. L’appuntamento prosegue poi con il meglio della videodanza italiana proveniente dall'archivio di COORPI – l’associazione culturale che riunisce danzatori, coreografi, docenti e figure professionali che operano nel mondo coreutico ‒ in chiave Sottodiciotto, ossia nel suo rapporto con le nuove generazioni, proponendo un'antologia di video delle diverse edizioni del contest. All’incontro, condotto dalla presidente di COORPI Cristiana Candellero, intervengono gli autori Ozne Production e Alain El Sakhawi.
Il resto del pomeriggio è dedicato all’animazione. L’omaggio dedicato agli 80 anni della Sojuzmul’tfil'm (alle 16, al cinema Romano 1), la “Walt Disney russa”, propone per il pomeriggio festivo un programma a misura di bambini con una selezione di cortometraggi prodotti dai grandi studios di Mosca dagli anni 60 fino al 2015, in cui spiccano alcuni episodi di serie televisive molto amate in patria dai piccoli spettatori. Alle ore 18,30 (sempre al Romano 1), il Festival propone la première di "Louise en Hiver", nuovo film di uno dei maestri dell’animazione francese e internazionale, Jean-François Laguionie. Intenso e poetico, realizzato in stile acquerello, è stato presentato nella selezione ufficiale di Annecy 2016
.
Nathan con il direttore Steve Della Casa
Centrale. Alle 20 al Centrale il direttore e il vicedirettore Steve Della Casa e Fabrizio Accatino condurranno la cerimonia di premiazione della sezione competitiva della XVII edizione del Festival, il Concorso OFF. Nel corso della serata verranno proiettati gli otto titoli finalisti e il cortometraggio vincitore. A seguire, verrà proposto il cortometraggio "Heribergo" di Federico Mottica, nato dall’incontro tra tre vincitori di altrettante diverse edizioni di Sottodiciotto Film Festival: Federico Mottica di Genova, Sebastian Bonolis di Roma e Giulio Fiore di Udine. Alla proiezione interverrà il regista Federico Mottica. Il clou della serata al cinema Centrale ha per protagonista il nuovo astro nascente dell’horror, il giovanissimo regista francese Nathan Ambrosioni, che, a soli sedici anni, ha firmato con mano da professionista il suo secondo lungometraggio distribuito in patria, "Therapy", in anteprima al Festival alle 21 per l'appunto al Centrale. A seguire verrà proiettato anche il primo film del giovane regista classe 1999, lo psycho-horror "Hostile". Diretto dal nuovo enfant prodige del cinema francese a soli 14 anni, realizzato con un budget minimo e con un team composto da amici, il film ha ottenuto ampi consensi di critica e diversi riconoscimenti internazionali, tra cui il premio per la miglior regia a La Samain du Cinéma Fantastique di Nizza. Le proiezioni saranno precedute da un incontro con il giovane regista e con suo padre, Fabrice Ambrosioni, produttore dei due film.

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