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IL BANDO E IL SALONE. UN POST PER CAPIRE COSA SUCCEDE ADESSO

Oklahoma land rush: la corsa disperata per partecipare al bando del Salone del Libro
E adesso via col bando. Il bando che finalmente, entro gennaio, dovrà stabilire chi gestirà il "ramo d'azienda" del Salone del Libro. Si spera per cambiare l'andazzo economico che ha portato al deficit.

Quanto rende il "ramo d'azienda"

Il "ramo d'azienda" è la parte redditizia del Salone. Biglietti, vendita degli spazi espositivi, prenotazioni, servizi... Un malloppo fra i 2,6 e i 2,8 milioni di euro a edizione. Finora è stato nelle mani della Gl Events, la multinazionale proprietaria di Lingotto Fiere: in cambio, la Gl Events non fa pagare l'affitto del Lingotto alla Fondazione per il Libro (che organizza il Salone) e le versa "royalties" per circa 400 mila euro per edizione. Pur considerato che per affittare il Lingotto Fiere al Salone del Libro la multinazionale francese chiederebbe la strabiliante cifra di un milione e duecentomila euro, diciamo che - a occhio - sembra un contratto conveniente. Per Gl Events. 

Cosa richiederà il bando

Ma adesso si cambia: il "ramo d'azienda" va a bando, e chiunque potrà fare la sua offerta (compresa Gl Events e al limite la stessa Fondazione per il Libro), tenendo conto che chi se lo aggiudicherà dovrà pagare a Gl Events un milione e duecentomila euro d'affitto per il Lingotto Fiere (già, dal Lingotto Fiere è vietato andarsene). Ciò dà un indubbio vantaggio a Gl Events.
Chi parteciperà al bando dovrà dichiarare nella sua offerta la percentuale sugli incassi da biglietteria e vendita degli spazi agli editori-espositori (le royalties, insomma) che intende versare alla Fondazione per il Libro. E' anche probabile che il bando imponga un tetto massimo al costo del biglietto d'ingresso.

Chi fa il bando e chi lo valuta

Il bando, redatto da un primario studio legale torinese, sarà valutato alla prossima riunione del rinnovato Consiglio d'Amministrazione della Fondazione per il Libro. Sui giornali si legge che il CdA si riunirà domani, martedì: ma  mi risulta che al momento le convocazioni non sono ancora arrivate.
Dopo le ultime nomine il Consiglio d'Amministrazione è presieduto da Giovanna Milella e formato da Massimo Lapucci, Piero Gastaldo, Roberto Moisio (unico superstite del precedente CdA), nonché dal rappresentante degli editori indicato dall'Aie in sostituzione del dimissionario Marco Polillo. Mentre scrivo questo post la nomina ancora non c'è stata. Non è escluso che il neopresidente dell'Aie, Federico Motta, confermi lo stesso Polillo. Ciò sarebbe uno smacco per Giovanna Milella. Polillo nell'ultimo convulso periodo si era schierato con Giulia Cogoli, per cui alla Milella sta simpatico come un ascesso a Ferragosto.
Infine è confermato che il consigliere d'amministrazione Roberto Moisio condurrà, su incarico di Fassino e per conto del CdA, un'inchiesta esplorativa sui possibili indirizzi del Salone futuro, ascoltando i pareri di interlocutori qualificati e in grado di offrire un contributo di idee.

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