Il delirio di giornata in piazza Vittorio Veneto |
Ma oggi sono riflessivo e pensoso, e vorrei dedicare a questa triste immagine una riflessione più ampia. Che parte da un recente incontro che mi ha profondamente impressionato.
L'incontro con l'assessore Mangone.
E' andata così.
Qualche giorno fa vado in Consiglio comunale (lo faccio, talora, per deprimermi) e mi presentano questo assessore al Commercio Domenico Mangone. Per fraternizzare gli dico subito che, anche per quanto di sua competenza, le baracche nelle piazze auliche mi fanno schifo.
La conversazione con l'assessore
Il Mangone un po' s'attapira e replica con il consueto argomento:"Ah, ma allora vuoi che non ci sia mai niente, vuoi che le piazze restino sempre vuote!".Io ribatto che di per sé la cosa non mi addolorerebbe; tuttavia avrei preferenza per una gestione intelligente (capisco: è chiedere la luna) della faccenda. Insomma, un po' di selezione: sia per i contenuti (Quattro Salti in Padella? Anche no) sia per i contenitori (pure i tendoni hanno diverse gradazioni d'orrore).
Il Mangone, da sincero democratico, si preoccupa: "Ah sì? E chi decide?".
L'obiezione è sensata: in effetti da tempo mi domando chi è che decide (e se c'è chi decide) in Comune. Tuttavia rispondo che potrebbero trovare (immagino con enorme fatica) qualcuno dotato di normale intelligenza e un minimo di senso estetico (ma basterebbe pure il semplice buon senso), in grado di discernere fra un concerto d'archi e la sagra della frittella.
L'assessore Mangone |
La prima notazione del Mangone è speciosa: se io concedo a un frittellaro di occupare uno spazio in piazza Vittorio per tre giorni, e subito dopo rilascio la stessa autorizzazione a un apostolo della bicicletta, e poi agli attivisti della tutela delle aragoste, e poi ai virtuosi del cioccolato, e poi al festival dei rockettari smarriti, e poi ai venditori d'auto, e poi ai taglialegna della Val Trompia e poi eccetera eccetera, il risultato è che la piazza sarà permanentemente occupata da gazebi, balli, danze e fritture. Come risulta dal servizio Meteo-baracca offerto nei mesi scorsi da questo blog. E fonti bene informate mi confermano difatti che nei prossimi mesi piazza Vittorio non conoscerà un weekend senza accampamenti circassi.
La seconda notazione dimostra semplicemente che il Mangone (come presumo altri della giunta) non passa mai da piazza Vittorio. Si veda a tal proposito la fotografia che illustra questo post e che rappresenta il tendone comparso ieri: occupa un intero isolato lineare della piazza. Se quel capanone misura 16 metri quadrati, io sono il centravanti dell'Argentina. E comunque, se quelle sono "dimensioni ridotte", l'orgoglio di molti maschi subirà una durissima disfatta.
Ormai scoraggiato, mostro al Mangone alcune fotografie degli scempi imposti a piazza Vittorio negli ultimi mesi. Fotografie che i lettori di questo blog ben conoscono. Il Mangone obietta che molti scempi non rientravano nella sua sfera di competenza. E che altri non sono poi così male. La prima obiezione è imbarazzante (la responsabilità è sempre di qualcun altro: ma si parlano, questi? Riescono a mettersi d'accordo su qualcosa?); la secondo non lascia dubbi sullo spiccato senso estetico degli assessori del Comune di Torino. Infatti, quando gli cito la friggitoria all'aperto che di recente ha occupato piazzale Valdo Fusi, Mangone s'illumina, estasiato: "Ah, quella è stata una cosa bellissima".
Basta. Mi arrendo. Vicisti, Mangone. Hai vinto tu, o Mangone.
La modesta proposta di una modesta cittadina
La romantica visione che mi godevo ieri sera in piazza Vittorio |
Un piccolo passo verso la civiltà
Ho pensato che la mia amica sarebbe un assessore (e pure un sindaco) migliore di certi che conosco. E soprattutto ho pensato che lei - a differenza di altri - ha ben chiari alcuni semplici principii (solidarietà, informazione, partecipazione) che distinguono il cittadino dal suddito. Non ci vorrebbe molto: basterebbe un cartello davanti al gazebo di giornata che dichiari quanto quell'obbrorio rende al Comune, e come il Comune intenda utilizzare i denari incassati (e non ci starebbero male pure due righe di educate scuse per il disagio); e già avremmo compiuto un piccolo ma significativo passo verso la civiltà.Intanto, per attrezzarmi e attrezzarvi, sono andato a cercare in rete l'aureo "Vademecum sull'occupazione del suolo pubblico" stilato dal Comune, e ve lo linko qui. Tanto per informarsi, appunto.
E oggi l'obbrobrio è raddoppiato tra via Vanchiglia e via Bava. Ma sarà senz'altro un'attività "culturale" e "sociale" e non commerciale. Ed è comunque un obbrobrio al quadrato
RispondiEliminaBravo Gabo! aggiungasi ai capannoni gli spazi pubblicitari perpetui tesi sui ponteggi dalle perpetue ristrutturazioni degli edifici di Piazza Vittorio.
RispondiEliminaCi vorrebbe un mouse per cliccare sulle crocette e chiudere tutti gli spot che compaiono continuamente sugli schermi montati sulle piazze auliche di Torino.
Va però detto che i ponteggi sono dei privati che ristrutturano la facciata, e che con la pubblicità rientrano in parte delle loro spese (fra cui l'occupazione del suolo pubblico). E' vero che certe ristrutturazioni durano secoli. Ma al momento in piazza Vittorio non ci sono ponteggi "illustrati". Almeno, di recente non mi sembra di averne più visti. E mi pare un miracolo.
EliminaE noi che siamo invidiosi adesso in via Roma abbiamo il calcio balilla più lungo del mondo!
RispondiEliminaSì ma forse ti sei perso questa proposta di delibera di Silvio Viale consigliere comunale e vicecapogruppo del PD che, illuminato sulla via di Damasco (lui e il PD torinese al governo della Città da tempo), dopo anni di obbrobii nelle piazze auliche promossi e sostenuti proprio da loro (a suon di centinaia di delibere approvate e firmate fra l'altro sempre anche da Curti e Mangone), ora, in piena campagna elettorale, danno un forte segno di ravvedimento anche se, stando a quello che sta succedendo in piazza Vittorio (e che continuerà a lungo nei prossimi weekend), non si vedono risultati sul campo...mah mi pare di stare in un film di Totò:
RispondiEliminaDELIBERA (Silvio Viale vicecapogruppo PD )
Oggetto: tutela piazze auliche, modifica del Regolamento C. O. S. A. P. Canone di Occupazione Spazi ed Aree Pubbliche
Premesso
- che è cresciuta la sensibilità culturale nei confronti dei luoghi aulici della città, in particolare delle piazze del centro, spesso occupate da manifestazioni improprie che impediscono a passanti e turisti di godere appieno del significato storico-ambientale;
- che sempre più spesso si concedono deroghe per manifestazioni di vario tipo che poi eccedono nelle irregolarità, confidando nella scarsa rilevanza della sanzioni;
- che il sindaco Piero Fassino ha giustamente più volte sollevato la questione;
- che le seguenti aree sono da considerare di pregio storico-ambientale: Piazza San Carlo, Piazza Vittorio Veneto, Piazza Carignano, Piazza Castello, Piazza Carlo Alberto, Piazza Palazzo di Città, Piazza Carlo Felice, Piazza CLN e Piazza Statuto;
il Consiglio Comunale di Torino
delibera
1. di modificare l’articolo 23 del Regolamento C. O. S. A. P. Canone di Occupazione Spazi ed Aree Pubbliche, aggiungendo il punto 7. “Non sono consentite manifestazioni ed eventi in Piazza San Carlo, Piazza Vittorio Veneto, Piazza Carignano, Piazza Castello, Piazza Carlo Alberto, Piazza Palazzo di Città, Piazza Carlo Felice, Piazza CLN e Piazza Statuto, se non previo provvedimento di autorizzazione in deroga da parte del Sindaco, che ne valuta l’impatto e la necessità.”
PS: il testo è la bozza, ma sostanzialmente dovrebbe coincidere con quello definitivo.
Gentile lettore, temo che sia lei ad essersi perso qualcosa: http://gabosutorino.blogspot.it/2015/04/una-delibera-contro-i-baracconi.html
EliminaGabo è molto attento, su questi temi
Ops!! Chiedo scusa!
EliminaSi figuri. Grazie per l'attenzione, e ancor più grazie se in futuro mi userà la cortesia, quando vorrà scrivermi, di appalesare il suo nome. In genere preferisco non pubblicare i commenti anonimi, mi sembrano cheap. Saluti.
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